Hamas sta approfondendo i suoi legami con l’Iran attraverso Hezbollah. A dirlo è il Direttore dello Shin Bet, Nadav Argaman, che domenica mattina ha riferito sulla evoluzione del gruppo terrorista che tiene in ostaggio la Striscia di Gaza.
Negli ultimi sei mesi, dopo cioè che i vertici di Hamas sono cambiati, i terroristi arabi si sono progressivamente allontanati dall’asse sunnita pur cercando di mantenere – per necessità – buoni rapporti con l’Egitto, come dimostra la missione di Ismail Haniyeh al Cairo. La nuova dirigenza del gruppo terrorista islamico ha cambiato totalmente la sua visione strategica nel medio/lungo periodo decretando l’abbandono degli alleati storici (Arabia Saudita in primis) a favore dell’Iran che almeno a parole è in grado di fornire ad Hamas piena assistenza militare e finanziaria.
Dopo che anche il Qatar ha dovuto cedere alle pressioni dei Paesi del Golfo ed espellere i membri di Hamas che a Doha avevano un ufficio, questi potevano andare in Turchia dove c’è una delle sedi più importanti del gruppo terrorista ma hanno preferito accettare l’invito di Hezbollah e trasferirsi a Beirut, in Libano. L’obiettivo è proprio quello di (ri)avvicinarsi all’Iran che di recente ha più volte dichiarato, ribadendolo, il suo sostegno alla causa palestinese nonostante le frizioni tra la vecchia dirigenza di Hamas e Teheran a seguito della decisione dei terroristi arabi di schierarsi contro Bashar al-Assad e di abbandonare la Siria. Ora la nuova dirigenza fa un deciso passo indietro e torna tra i tentacoli iraniani.
Secondo il Direttore dello Shin Bet questa decisione non è stata indolore per Hamas. Stando ad alcune intercettazioni telefoniche effettuate proprio dalla intelligence israeliana uno dei membri anziani più influenti di Hamas, Moussa Abu Marzouk, ha messo in guardia la nuova dirigenza sull’effettiva volontà da parte di Teheran di aiutare il gruppo terrorista arabo-palestinese. Marzouk al telefono affermava che gli iraniani sono molto bravi a parole ma poco con i fatti accusandoli di promettere tanto ma di fare poco. Ma le obiezioni dei “vecchi” non hanno trovato un sponda nella nuova dirigenza che ha deciso di accettare la proposta di Hezbollah e aprire quindi un ufficio a Beirut. Non a caso, sempre secondo il Direttore dello Shin Bet, la direzione dell’ufficio di Beirut è stata affidata al super falco Saleh al-Arouri, uno degli uomini più vicini al capo dell’ala militare di Hamas, Mohammed Deif, cioè uno dei più accaniti fautori di una alleanza con l’Iran e con Hezbollah. Ed è stato proprio Al-Arouri a recarsi, circa un mese fa, a Teheran per prendere accordi con i vertici iraniani.
Il timore dello Shin Bet è quindi quello che Hamas possa diventare l’ennesima marionetta nelle mani di Teheran e che forte della sua dittatura a Gaza possa aprire un fronte a sud nel caso di un conflitto tra Israele e Iran (o Hezbollah) nel nord dl Paese. Lo Shin Bet ha invitato a non mollare la stretta su Hamas e a non considerarlo un “rischio di seconda categoria” in quanto con l’aiuto di Teheran potrebbe ben presto diventare una vera e propria spina nel fianco di Israele. Sono rischi di cui si parla da mesi ma in questo momento si stanno materializzando in tutta la loro pericolosità.