Si fa sempre più tesa la già complessa situazione nel Golfo Persico. Questa mattina due petroliere saudite sono state attaccate e danneggiate mentre erano in navigazione davanti alle coste degli Emirati Arabi Uniti.
A denunciarlo è stato il ministro dell’energia e dell’industria saudita, Khalid al-Falih, che ha parlato di «danni significativi».
La denuncia del Ministro saudita arriva dopo che media iraniani e libanesi legati ad Hezbollah avevano diffuso la falsa notizia di esplosioni nella città portuale di Fujairah, negli Emirati Arabi Uniti.
Per ora i funzionari degli Emirati si rifiutano di rilasciare dichiarazioni sia sui danni subiti dalle due petroliere che sulla natura dell’attacco. Tuttavia è impossibile non pensare alle minacce iraniane e nello specifico a quella di attaccare petroliere in navigazione nel Golfo.
Secondo Khalid al-Falih le due petroliere sono state attaccate alle sei del mattino. Una delle due petroliere stava per essere caricata di greggio saudita nel porto di Ras Tanura. Il greggio era diretto negli Stati Uniti per essere consegnato ai clienti di Saudi Aramco.
L’Iran nega qualsiasi coinvolgimento negli attacchi
Da Teheran arriva quasi immediata la dichiarazione del ministero degli Esteri che nega qualsiasi coinvolgimento iraniano negli attacchi e denuncia il “deplorevole sabotaggio”.
Il portavoce del ministero degli esteri iraniano, Seyyed Abbas Mousavi, ha chiesto che venga fatta subito chiarezza su quello che lui ha chiamato “un incidente” e sui danni provocati all’ambiente.
Con riferimento ai sospetti che siano stati i pasdaran iraniani ad attaccare le petroliere, Seyyed Abbas Mousavi ha chiesto di «evitare di cadere nei complotti organizzati da potenze straniere per esacerbare le tensioni» con un chiaro riferimento agli Stati Uniti.
Sempre riferendosi agli Stati Uniti Mousavi ha anche chiesto la vigilanza degli stati regionali di fronte a qualsiasi avventurismo da parte di elementi stranieri.