Nel momento in cui scriviamo non siamo in grado di fare la cronaca esatta di quello che è successo questa mattina nella redazione di Charlie Hebdo costato fino ad ora 11 morti e quattro feriti, quello che possiamo dire è che senza dubbio è uno dei più gravi attacchi alla democrazia, perché la libertà di stampa e di opinione è il succo della democrazia.
La pista è quella del terrorismo islamico, non nascondiamoci dietro a un dito. «Vendicheremo il Profeta»: così avrebbero urlato i due aggressori incappucciati che un’ora e mezza fa hanno aperto il fuoco dentro la sede del settimanale satirico francese Charlie Hebdo, facendo almeno 11 morti. Lo ha riferito un testimone alla radio France Info, ripresa dal quotidiano 20 Minutes. Il riferimento alle vignette pubblicate da Charlie Hebdo che prendeva in giro il profeta o a quelle che di recente mostravano il Corano non in grado di fermare le pallottole (con riferimento all’Egitto) è chiaro e lampante. Poi si può dire di tutto, si possono fare mille illazioni.
Quello che non si può più accettare è il fatto che queste persone vogliano imporre a noi, gente libera in un mondo libero, le loro idee e le loro imposizioni. NON E’ ACCETTABILE. E’ un attacco a tutti noi, a tutti coloro che attraverso gli scritti e attraverso le proprie opinioni contestano l’Islam.
Piena solidarietà della nostra redazione a Charlie Hebdo