L’attentato alla maratona di Boston è stato un atto di terrorismo ben congeniato. A sostenerlo è l’FBI che non ha caso usa la parola “terrorismo” e non “atto criminale” riconducibile nel linguaggio criptico del Bureau a un episodio di matrice interna.
L’America ripiomba nel terrore del post 11 settembre. Si alzano i livelli di guardia in tutte le città. Chiuso per parecchio tempo lo spazio aereo sulla città di Boston, aumentate le misure di sicurezza intorno alla Casa Bianca mentre in tutte le città americane l’aumento degli agenti di polizia nei punti sensibili (metropolitane, stazioni dei treni e autobus, luoghi di aggregazione ecc. ecc.) è palpabile e facilmente verificabile.
Il bilancio dell’attentato alla maratona di Boston è per ora di tre morti e di 141 feriti di cui moltissimi in condizione disperate. Due gli ordigni esplosi. Il primo e più devastante in prossimità del traguardo della maratona, il secondo è esploso alla Kennedy Library senza però fare vittime, mentre è giallo su altre bombe che sarebbero state trovate e disinnescate. Richard DesLauriers, agente incaricato dell’FBI di Boston, ha detto che il Bureau sta indagando su quello che definisce “un atto di terrorismo” ma che ancora è troppo presto per dire quale sia la matrice. L’ultimo miglio della maratona di Boston è dedicato alle vittime della strage della scuola di Newtown il che non fa escludere la pista interna legata ai gruppi di supremazia bianca che nelle scorse settimane si erano schierati contro il Governo statunitense che vuole introdurre una legge più restrittiva sulle armi. Ma il sospetto più forte è verso la matrice quaedista e comunque islamica. Secondo Fox News una persona “di interesse” sarebbe stata fermata dagli agenti dell’FBI ma non è chiaro di che nazionalità sia.
Le reazioni sui diti islamici: un messaggio postato domenica scorsa su un forum riconducibile ad Al Qaeda (Ansar al-Mujahidin) annunciava imminenti attacchi “spettacolari e devastanti” negli Stati Uniti, Francia, Danimarca e altri Paesi europei. Questa mattina sullo stesso forum sono apparsi alcuni messaggi di plauso per l’attentato di Boston ma non è chiaro se siano messaggi di soddisfazione oppure una sorta di rivendicazione. Su altri siti islamici si gioisce per “il colpo inferto al nemico americano” e ci si augura che non sia l’ultimo, ma di rivendicazioni dirette nemmeno l’ombra. Silenzio (al momento) sui siti web legati ad Hezbollah. Nei mesi scorsi l’intelligence americana aveva indicato il gruppo terrorista sciita libanese come probabile mandante di attentati negli Stati Uniti.
Le piste: come detto non viene esclusa alcuna pista, nemmeno quella interna legata ai gruppi della supremazia bianca. Tuttavia il pensiero corre ad Al Qaeda e ad Hezbollah. Da diversi mesi si rincorrono minacce sia da parte di gruppi quaedisti che da parte delle organizzazioni criminali legate ad Hezbollah. E nonostante tutti pensino al terrorismo legato ad Al Qaeda sono proprio gli Hezbollah ad essere in cima alla lista dei sospetti. Di recente gli Stati Uniti hanno inferto durissimi colpi al sistema criminale legato al gruppo terrorista libanese. Decine di conti milionari bloccati, stroncato un enorme giro di cocaina che dal Sudamerica invadeva gli Stati Uniti. E poi le pressioni sull’Unione Europea affinché ponesse gli Hezbollah nella lista nera dei gruppi terroristici. Tutti questi fattori e il “credibile allarme” lanciato dall’intelligence americana fanno propendere molti analisti a prediligere la pista Hezbollah. Ma, va precisato, siamo solo alle illazioni.
Altri aggiornamenti nelle prossime ore.
Adrian Niscemi