Da oggi l’Iran risponderà “duramente” a ogni attacco israeliano in Siria o da qualsiasi altra parte nella regione dove sono in gioco gli interessi iraniani.
Lo ha annunciato il Ministero degli esteri iraniano attraverso l’agenzia di stampa Mehr.
«La Repubblica islamica dell’Iran darà una risposta schiacciante che provocherà rimpianti per qualsiasi tipo di aggressione o stupida azione da parte del regime sionista contro gli interessi del nostro paese in Siria e nella regione», ha detto il portavoce del Ministero degli esteri, Abbas Mousavi.
La bellicosa dichiarazione è avvenuta in occasione della rimessa in servizio di un aereo destinato alla tratta Teheran-Damasco precedentemente danneggiato da un attacco israeliano.
Solo qualche giorno fa il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, aveva dichiarato che Israele stava operando per espellere gli iraniani dalla Siria e che per farlo avrebbe intensificato gli attacchi contro obiettivi iraniani.
Poco dopo il Ministro della difesa, Naftali Bennett, aveva rincarato la dove affermando che la Siria sarebbe stato «il Vietnam iraniano».
Questa è la prima volta che un membro del regime iraniano parla apertamente di “risposta” agli attacchi israeliani in Siria dove nell’ultimo raid attribuito a Israele sono morti 23 miliziani e militari iraniani.
Nel mirino israeliano anche l’Iraq
Non è un caso che il portavoce del Ministero degli esteri iraniano abbia parlato di “attacchi agli interessi iraniani nella regione”. In almeno tre occasioni i caccia israeliani avrebbero infatti attaccato anche postazioni iraniane in Iraq.
Da mesi Teheran cerca infatti di aprire quello che gli esperti della intelligence israeliana chiamano “il quarto fronte”, quello iracheno.
È di ieri la notizia che gli Hezbollah libanesi stiano coordinando le operazioni anche in Iraq per portare a termine il piano ideato dal defunto Qassem Soleimani per trasformare l’Iraq in una piattaforma da dove lanciare attacchi missilistici contro Israele, il quarto fronte dopo quello siriano, libanese e di Gaza.