L’uccisione di tre, quasi sicuramente quattro, capi militari di Hamas da parte della intelligence israeliana non solo è un colpo durissimo inferto ai vertici delle Brigate Izz al-Din al-Qassam, ma è un terribile avvertimento agli altri capi, quelli politici, che dal comodo dei loro lussuosi rifugi decidono della sorte di milioni di abitanti di Gaza.
Mentre non è ancora stata confermata ufficialmente la morte di Mohammed Deif (ma è praticamente certa anche se Hamas nega) i terroristi non potevano negare l’uccisione di Raed al-Attar, destinato probabilmente a sostituire proprio Mohammed Deif, di Mohammed Abu Shamala e di Mohammed Barhoum, tutti importantissimi comandanti di Hamas. Quattro calibri da novanta di Hamas eliminati in 24 ore da un team formato da esperti dello Shin Bet e dell’IDF dedicato proprio a individuare ed eliminare i capi terroristi.
Non può sfuggire che l’eliminazione di quattro dei maggiori capi militari di Hamas in un arco di tempo così breve non può essere un caso o il frutto di eventi fortuiti, ma è chiaro che lo Shin Bet ha trovato il sistema di individuare tutti i movimenti dei capi di Hamas e di colpirli con precisione chirurgica. Questo spaventa moltissimo i boss di Hamas, a partire da Ismail Haniyeh fino a Khaled Meshaal rifugiato in un albergo di lusso in Qatar dove sembra che la vigilanza sia triplicata. Qualcosa si è rotto all’interno di Hamas e qualcuno ha segnalato allo Shin Bet gli spostamenti dei boss. Si parla di una grossa “caccia alla talpa” in corso a Gaza ed è prevedibile che, come in altre occasioni, ci saranno esecuzioni sommarie anche basate su semplici sospetti.
Di certo lo Shin Bet ha messo a segno un colpo importantissimo decapitando in sole 24 ore i vertici militari delle Brigate Izz al-Din al-Qassam e mettendo il sale sulla coda dei vertici politici del gruppo terrorista che da anni tiene in ostaggio la Striscia di Gaza.
[glyphicon type=”user”] Scritto da Sarah F.
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