E’ arrivato il momento che Israele decida cosa fare con Hamas. Non è più possibile che milioni di abitanti del sud del Paese siano vivano costantemente sotto la costante minaccia di attacchi da parte dei terroristi palestinesi.
Negli ultimi mesi Israele ha mostrato tutta la sua pazienza. Ha sopportato ripetuti lanci di missili, l’ultimo massiccio attacco è di questa notte, ha sopportato massicci tentativi di invasione, palloncini e aquiloni incendiari che hanno provocato centinaia di incendi con danni gravissimi all’ambiente e all’agricoltura. Nessun Paese al mondo avrebbe sopportato tutto questo, NESSUNO.
Eppure, nonostante tutto questo, Israele non ha interrotto gli aiuti umanitari a Gaza né ha rinunciato a trovare una soluzione pacifica a lungo termine che avesse come obiettivo quello di stabilire una tregua a lungo termine che permettesse alla Striscia di Gaza di uscire dalla terribile situazione in cui si trova e allo stesso tempo consentisse alla popolazione del sud di Israele di vivere una vita normale senza la costante minaccia di attacchi terroristici.
Oramai è più che chiaro che qualsiasi cosa faccia Israele, per Hamas non c’è nessuna possibilità di pace. E’ lapalissiano che i terroristi palestinesi non vogliono nessun tipo di tregua se non finalizzata esclusivamente al riarmo per poi poter riprendere la guerra con maggior intensità.
E’ un dato di fatto che Netanyahu non può più trascurare anche a costo di aprire quel fronte sud che favorirebbe i piani iraniani nel nord di Israele.
Nelle settimane scorse si era sparsa la voce che Israele stesse trattando una tregua di lunga durata con Hamas, una operazione che nelle intenzioni del Governo israeliano avrebbe dovuto evitare un conflitto con Hamas e allo stesso tempo alleviare le sofferenze della popolazione di Gaza. Non sappiamo in tutta onestà se quelle voci fossero esatte o meno, di certo a Gerusalemme sono più preoccupati delle presenza iraniana nel nord di Israele che di Hamas e c’era certamente l’intenzione di non aprire un fronte sud al fine di rimanere concentrati sulla grave minaccia al nord. Ma crediamo che ormai questa “tattica” sia fallita e i tanti missili sparati questa notte contro Israele ne sono la prova lampante.
Liberare Gaza da Hamas
Ora, Netanyahu e il resto del Governo israeliano si trovano davanti a una scelta che non può più essere rimandata, quella di chiudere una volta per tutte la faccenda con Hamas e liberare la Striscia di Gaza dall’oppressione dei terroristi, anche perché non si può pretendere che la popolazione del sud di Israele rimanga alla mercé dei terroristi.
Non è una scelta facilissima perché comporta una guerra a tutto campo, compresa una guerra di terra all’interno della Striscia di Gaza che comporterà vittime tra i militari israeliani e probabilmente tra i civili di Gaza che come sempre verranno usati da Hamas come scudi umani. Ma arrivati a questo punto è l’unica scelta possibile da fare e nessuno, davvero nessuno, può dire che Israele non abbia tentato con ogni mezzo di evitare questa opzione.
Ma se si arrivasse a questa terribile decisione questa volta dovrà essere una scelta definitiva, questa volta l’obiettivo sarà veramente quello di distruggere Hamas, questa volta la popolazione di Gaza dovrà essere liberata dal giogo dei terroristi in maniera definitiva.
Ci saranno proteste da ogni dove, tutto il mondo si solleverà contro Israele, parleranno di crimini di guerra, di massacro, addirittura di genocidio. L’Onu organizzerà decine e decine di sedute straordinarie che finiranno tutte immancabilmente con la condanna di Israele. Se la scelta del Governo israeliano sarà quella di chiudere definitivamente la “pratica Hamas” prepariamoci a vedere tutto questo, come sempre del resto. Ma ormai la misura è davvero colma e le alternative sono finite. Non si può chiedere ai milioni di abitanti del sud di Israele di continuare a vivere così.
Se guerra deve essere, che guerra sia e che sia definitiva, conclusiva. Hamas va spazzato via una volta per tutte. Nel medio-lungo termine ne beneficeranno tutti, compresi i palestinesi. So benissimo che questo comporterà vittime da ambo le parti, lo sanno tutti a Gerusalemme ed è per questo che fino ad ora ha prevalso la prudenza e il buonsenso. Ma anche prudenza e buonsenso hanno un limite, una linea rossa che non può essere superata. Ebbene, quella linea rossa è stata superata da Hamas ormai da troppo tempo.