Egitto (Rights Reporter) – Dopo aver colpito una moschea sufi i terroristi dello Stato Islamico volevano colpire le chiese cattoliche, ma il piano è stato sventato dalle forze di sicurezza egiziane.
Con una operazione coordinata tra esercito, polizia e servizi segreti le forze di sicurezza egiziane hanno individuato una cellula terroristica legata allo Stato Islamico nella città di Ismailia, a est del Cairo.
Le informazioni sono scarne e lasciate unicamente a un comunicato del Ministero degli interni egiziano il quale parla di uno scontro a fuoco tra terroristi e forze di sicurezza egiziane le quali avrebbero ucciso almeno 11 terroristi. Ma la cosa più inquietante riportata nel comunicato è quella relativa agli obiettivi della cellula terrorista che stavolta erano le chiese cristiane.
Secondo il comunicato le forze di sicurezza egiziane nei giorni scorsi avrebbero identificato il nascondiglio dei terroristi nella città di Ismailia, a est del Cairo. Al suo interno un arsenale di armi ed esplosivi più i piani per attaccare alcune chiese cristiane con le stesse modalità usate venerdì scorso per attaccare la moschea sufi nel villaggio di Bir al-Abed.
«I terroristi miravano a portare avanti una serie di attacchi contro importanti chiese cristiane e contro obiettivi vitali per l’Egitto» ha detto un portavoce del Ministero dell’Interno egiziano senza però scendere nei particolari. «Il covo serviva anche per addestrare giovani terroristi all’uso degli esplosivi» ha poi concluso il portavoce. Sei terroristi sono stati catturati vivi e sono attualmente sotto interrogatorio da parte dei servizi segreti egiziani.