Nei giorni scorsi, riprendendo un articolo di Ynet, il sito web di Israele.net pubblicava un dettagliato rapporto sulle divisioni iraniane schierate al confine nord di Israele. Questa importante quanto drammatica notizia è passata tuttavia pressoché ignorata sia dai grandi media internazionali che dalla diplomazia, troppo impegnata a interessarsi degli “insediamenti” israeliani in Giudea e Samaria.

Eppure ci sarebbe di che preoccuparsi non fosse altro che per la sfrontatezza dimostrata dagli iraniani e dai loro alleati di Hezbollah nel mostrare al mondo la loro potenza militare costruita sotto gli occhi poco vigili dell’Onu e addirittura attingendo agli arsenali libanesi generosamente forniti dagli Stati Uniti che pure considerano Hezbollah un gruppo terrorista. Nemmeno il tanto temuto Stato Islamico dispone di una simile forza militare. E se si considera che questa sfrontatezza non si limita alla muscolare messa in mostra di mezzi militari ma viene corredata da precise minacce ai vicini e in particolare a Israele, la cosa dovrebbe saltare in vetta alle preoccupazioni della politica internazionale invece di essere bellamente ignorata. Al-Safir, uno dei media legati ad Hezbollah, scrive infatti:

Qualsiasi campagna futura non sarà limitata al territorio libanese e questo è un preciso messaggio a Israele e ai terroristi.

Rights Reporter da mesi denuncia la sempre più massiccia presenza militare iraniana e di Hezbollah al confine nord di Israele, una presenza giustificata con la lotta allo Stato Islamico laddove lo Stato Islamico non c’è. Eppure questa crescita costante della minacciosa presenza iraniana sembra interessare solo Gerusalemme che monitora con apprensione le manovre militari degli Ayatollah a ridosso del proprio confine.

E sono proprio i rapporti della intelligence israeliana a preoccupare maggiormente i vertici militari del IDF, rapporti che raccontano non solo di un sempre più massiccio rafforzamento di mezzi e uomini ma anche di un posizionamento stabile delle truppe di elite iraniane e di Hezbollah in posizioni chiave sul Golan.

Ora si tratta di capire fino a quando Israele rimarrà fermo di fronte a questo progressivo posizionamento stabile che assomiglia tanto a un tentativo di accerchiamento dello Stato Ebraico e al preparativo di una invasione. E non è che iraniani ed Hezbollah nascondano la loro intenzione di attaccare Israele, lo dicono chiaramente. Per questo fa rimanere di stucco il silenzio della comunità internazionale, un silenzio che, ne siamo convinti, si romperà non appena Israele si muoverà in qualche modo per difendere i propri confini.

Scritto da Sarah F.