E’ finita ieri mattina la farsa dello sciopero della fame palestinese, o meglio, del finto sciopero della fame palestinese (almeno per quanto riguarda Barghouti) perché a quanto pare il capo dei terroristi lo sciopero della fame lo faceva fare agli altri.
Comunque, Fatah e i terroristi palestinesi gridano alla grande vittoria sul “terribile” sistema detentivo israeliano e dichiarano di interrompere lo sciopero della fame in quanto avrebbero raggiunto i loro obiettivi, che per essere chiari erano questi.
Ora succede che in Israele nessuno ne sappia nulla di concessioni ai terroristi palestinesi in sciopero della fame. L’unica cosa di cui si parla è la concessione di una seconda visita mensile per i famigliari dei terroristi detenuti che a dire il vero c’era anche prima, almeno fino a quando la Croce Rossa Internazionale pagava i costi del trasporto dei famigliari. Poi i soldi sono finiti e la CRI non ha potuto più garantire due visite al mese, ma solo una. Ora, dopo una lunga trattativa tra Fatah e la Croce Rossa Internazionale è stata ripristinata la seconda visita mensile, che pagherà la CRI. Tutto qua. Non c’è stata nessuna concessione da parte di Israele ai terroristi in sciopero della fame, anzi, non c’è mai stata nessuna trattativa tra le autorità israeliane e i terroristi.
Rimane l’incredibile abuso della credulità popolare da parte di Marwan Barghouti e l’umiliazione dello strumento dello sciopero della fame, non solo per le assurde richieste che i terroristi palestinesi avevano fatto, ma per l’inganno perpetrato dallo stesso Barghouti ai danni prima di tutto di chi lo sciopero della fame lo faceva veramente ed è finito in ospedale. Un miserabile, altro che un leader.