A seguito di un rapporto diffuso dalla Reuters nel quale si affermava che forze speciali russe sarebbero state schierate in Egitto lungo il confine con la Libia con il compito di aiutare il Generale Khalifa Belqasim Haftar, il Ministero degli Estri russo è stato costretto a intervenire ufficialmente per negare i fatti.
«Non ci sono truppe speciali russe schierate a Sidi Barrani» ha detto Igor Konashenkov, portavoce del Ministero degli Esteri russo, all’agenzia Interfax. Tuttavia ha ammesso che la Russia ha accettato di fornire assistenza medica ai feriti appartenenti allo schieramento che fa capo al Generale Haftar e ha parlato del trasporto in Russia di 70 feriti. In ogni caso, secondo Igor Konashenkov, l’assistenza russa si limiterebbe a un massimo di 500 combattenti.
Prima della smentita da parte della Russia era arrivata la smentita egiziana che attraverso il portavoce dell’esercito, Tamer al-Rifai, aveva dichiarato che non vi erano forze speciali russe in Egitto.
Le preoccupazioni occidentali
In occidente è molto forte la preoccupazione per un eventuale intromissione russa nel conflitto in Libia. Già da diverso tempo si rincorrono le voci di un sostegno della Russia al Generale Haftar, sostegno che gli viene già fornito più o meno apertamente dall’Egitto. Dopo il rapporto della Reuters esperti occidentali ipotizzavano che la scusa della “assistenza medica” venisse usata dalla Russia per schierare le proprie forze speciali in prima linea senza però dare nell’occhio e sinceramente le flebili negazioni di Russia ed Egitto non lasciano gli esperti troppo tranquilli.