Era tutto una grande farsa. La bambina di otto mesi che secondo la narrazione di Hamas, supportata a occhi chiusi dalla stampa internazionale, era morta a causa dei gas lacrimogeni israeliani, non è più nella lista delle vittime degli scontri di Gaza. Lo ha comunicato ieri sera il Ministero della salute di Gaza ammettendo di fatto che era tutta una farsa, una delle tante a dire il vero.
Layla al-Ghandour, per giorni considerata una icona dei “martiri” delle cosiddette “violenze israeliane” non è deceduta a causa dei gas lacrimogeni israeliani ma sarebbe morta per altri motivi che verranno chiariti da un esame autoptico.
«Layla al-Ghandour non è elencata tra i martiri perché stiamo ancora aspettando il rapporto autoptico» ha detto al quotidiano The Guardian il Dr. Ashraf Al-Qidra, direttore delle relazioni pubbliche per il ministero della salute di Gaza. «La bambina è arrivata già morta all’ospedale e la famiglia ha detto che aveva inalato gas lacrimogeni durante gli scontri di confine» ha detto ancora il Dr. Al-Qidra. «Ma non è chiaro il motivo della sua morte, per questo l’abbiamo tolta dalla lista dei martiri».
Per giorni sia Hamas che la stampa internazionale hanno abusato del corpicino di questa bambina, probabilmente morta per problemi cardiaci pregressi, per attaccare Israele e la sua difesa dei confini nazionali. Era stato lo stesso Al-Qidra ha pubblicare lo scorso 15 maggio la fotografia della bambina su Facebook affermando categoricamente che era morta a causa dei gas lacrimogeni israeliani. Una menzogna che però nel frattempo ha dato una grande pubblicità mediatica ad Hamas.
Quello che in tutta questa faccenda lascia letteralmente basiti è l’uso spregiudicato che fanno i terroristi di Hamas dei bambini, non solo come scudi umani ma anche come finte vittime di Israele. C’è voluta una imponente operazione di fact checking per costringere Hamas a fare marcia indietro su questa incredibile e penosa faccenda che avrebbe portato nelle tasche della famiglia della bambina una consistente somma di denaro elargita da Hamas a tutti i “martiri”.
Aveva ragione Golda Meir quando diceva che «la pace arriverà quando gli arabi ameranno più i loro bambini di quanto odino noi».