Durante la notte scorsa con un attacco mirato le forze di difesa israeliane hanno ucciso il leader della Jihad Islamica a Gaza, Bahaa Abu al-Atta.
È la stessa organizzazione terroristica legata all’Iran a confermare l’uccisione del suo leader con un comunicato diffuso questa mattina.
È la prima uccisione mirata compiuta da Israele dalla fine della guerra con Hamas del 2014.
Poche ore dopo l’attacco mirato contro il capo della Jihad Islamica i terroristi hanno lanciato un missile che ha raggiunto la zona centrale di Israele e ha fatto suonare le sirene nella periferia di Tel Aviv.
L’IDF ha ordinato la chiusura delle scuole e delle attività dal sud di Israele fino a Tel Aviv. Non succedeva dal 2014.
La Jihad Islamica minaccia vendetta
A spingere le forze di difesa israeliane a ordinare la chiusura di scuole e attività da Gaza a Tel Aviv è la concreta minaccia di ritorsione da parte della Jihad Islamica, un gruppo terrorista legato direttamente all’Iran.
Con una breve dichiarazione il Premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ha detto che la Jihad Islamica è pronta a lanciare attacchi contro Israele.
Un portavoce dell’IDF ha confermato che l’operazione che ha portato all’uccisione di Bahaa Abu al-Atta è il frutto di una operazione congiunta tra l’esercito e lo Shin Bet.