Ayman al-Aloul è un giornalista palestinese di Gaza che molto spesso ha scritto articoli critici verso Hamas, una delle poche voci coraggiose che osano criticare i metodi dei terroristi palestinesi che tengono in ostaggio la Striscia di Gaza. Non lo farà più dopo essere stato arrestato e torturato in carcere.
Lo dice lui stesso in una intervista alla Associated Press nella quale racconta i suoi nove giorni di carcere e le torture subite. «Ho deciso di non parlare più della situazione politica della Gaza sotto Hamas» ha detto al-Aloul alla AP il giorno dopo il suo rilascio «l’esperienza che ho passato è stata troppo difficile e dura». Il riferimento è ai nove durissimi giorni di carcere durante i quali ha subito torture di ogni tipo.
Ayman al-Aloul ha fatto diversi servizi per una TV irachena nei quali raccontava le difficoltà della vita sotto il dominio di Hamas, ma ad attirare l’attenzione dei terroristi palestinesi è stata la sua attività sui social media dove i suoi hashtag critici sono diventati particolarmente virali in particolare quelli riferiti alle critiche fatte dalla popolazione nei confronti di Hamas. Di recente poi ha prodotto alcuni servizi dal valico di Rafah dove spiegava i motivi per cui l’Egitto ha isolato Hamas, servizi che i vertici dei terroristi non hanno chiaramente gradito. Oltre a questo ha più volte descritto la povertà a cui è sottoposta la popolazione da Hamas che si appropria anche degli aiuti umanitari ad essa destinati. Insomma, un voce di verità del silenzio tombale che avvolge la Striscia di Gaza, un silenzio garantito anche dalla complicità delle ONG e dei media occidentali.
Ayman al-Aloul ha pubblicato foto di persone affamate in cerca di cibo nella immondizia mentre documentava l’ingresso di TIR carichi di cibo dal valico di Kerem Shalom e da quello di Erez. In diverse interviste ha portato alla luce il malcontento della popolazione di Gaza verso Hamas per le tasse imposte su tutto, una sorta di tangente mafiosa. Ha documentato le proteste della popolazione di Gaza contro Hamas mentre i media occidentali le hanno oscurate. Il mese scorso hanno protestato gli importatori di frutta e verdura per le tasse che Hamas ha applicato sulla loro attività. La settimana scorsa decine di residenti del campo profughi di Jabaliya sono scesi in piazza per protestare contro il taglio della corrente elettrica, mentre martedì scorso i commercianti di Nusseirat hanno abbassato le saracinesche dei negozi e sono scesi in piazza per protestare contro Hamas. Ma di questo naturalmente i media occidentali non ne hanno dato conto.
Ecco cosa raccontava coraggiosamente Ayman al-Aloul, una cosa che adesso non potrà più fare se vuole salvarsi la vita.
Scritto da Einav Ben H.