A prescindere dalla provenienza politica e dalle panzane di partito quella di Pietro Grasso, a differenza di quella della Boldrini, era senza dubbio una candidatura autorevole e condivisibile. Ex capo della Direzione Nazionale Antimafia, l’ex magistrato era senza dubbio uno degli uomini migliori da proporre alla guida del Senato, in linea con le richieste popolari di maggiore trasparenza e giustizia. Anche alcuni grillini lo hanno capito. Non Grillo.
Cosa è successo? Alcuni grillini, capendo che la candidatura di Pietro Grasso era perfettamente in linea con le richieste degli elettori del Movimento 5 Stelle, lo hanno votato per evitare il rischio che alla Presidenza del Senato potesse andare Schifani, uomo di Berlusconi che aveva ricoperto quel ruolo nella precedente legislatura. Una scelta responsabile e condivisibile. Per di più, per quel poco che si sa (le cose del M5S sono sempre nebulose come in una loggia massonica) sembra che il gruppo dei grillini al Senato avesse deciso per la “libertà di voto” e non per la “scheda bianca”. Apriti cielo. Ieri sera il Führer Grillo ha scagliato addosso ai malcapitati responsabili senatori del M5S il suo anatema: “traditori”.
Nel suo anatema Grillo ricorda ai senatori responsabili del supposto tradimento il “codice di comportamento eletti Movimento 5 Stelle” il quale specifica che le “votazioni in aula vengono decise a maggioranza dei parlamentari del M5S”. Ora, se è vero che il gruppo del M5S aveva lasciato libertà di voto (lo aveva riferito il giornale di Casaleggio, Il Fatto Quotidiano, e se lo dicono loro…..) i traditori non sarebbero affatto traditori ma semplicemente persone responsabili e non accecate dall’odio atavico del Führer verso tutto e tutti che non siano LUI.
Qualsiasi persona con un minimo di intelligenza al posto della intransigenza lo capirebbe. Ma Grillo è talmente pervaso dall’idea di essere il capo supremo del futuro Quarto Reich che l’intransigenza vince sulla pur riconoscibile intelligenza (o furbizia, fate voi). E allora si scaglia contro i poveri senatori e ne chiede le dimissioni.
Dura la reazione della base al post/anatema di Grillo. C’è chi scrive “Grillo, con queste poche righe ti sei giocato il mio voto e quello di qualche centinaia di migliaia di persone. Addio” e chi ancora dice “In Italia c’è gente che muore di fame ed è senza lavoro e ancora stiamo a parlare di queste CAZZATE !!! I DEPUTATI ed i SENATORI eletti si dovranno valutare quando affronteranno i VERI problemi !!! ECHECAZZO !!! LA BASE DECIDERA’ DI CONSEGUENZA !! HO FATTO BANCHETTI PER RACCOGLIERE FIRME, HO DORMITO 4 ORE A NOTTE PER CONTROLLARE LE FIRME, HO FATTO IL RAPPRESENTANTE DI LISTA E ORA LAVORIAMO PER FAVORE !!” . C’è poi chi chiede come mai la riunione dei senatori dove si è deciso per la libertà di voto non sia andata in streaming così come più volte promesso (la trasparenza tante volte pubblicizzata da Grillo). Insomma, non tutti hanno gradito l’uscita del Führer Grillo.
Il motivo è semplice. Molti di coloro che hanno votato il Movimento 5 Stelle non vengono dalla base intransigente del Movimento, lo hanno votato perché credevano che potesse cambiare qualcosa con scelte anche di responsabilità. Vedere che invece il M5S sta letteralmente bloccando tutto e che sta portando l’Italia verso nuove elezioni con un comportamento politico da Prima Repubblica li fa ripensare sulla scelta fatta. A questo aggiungiamo tutti i dubbi sulla effettiva trasparenza di Grillo e del suo movimento (suo inteso come di sua proprietà esclusiva) e il gioco è fatto.
Come ricordavamo solo qualche giorno fa a quelli de l’Espresso, non serve cercare scheletri nell’armadio di Grillo con il rischio di fare degli autogol insensati, basta lasciarlo fare e piano piano emergeranno tutte le incredibili contraddizioni di questo oscuro personaggio. Basta lasciarlo fare (o non fare). Gli italiani non sono stupidi e non sbaglieranno una seconda volta.
Bianca B.