Certo che la faccia tosta a Beppe Grillo non manca. Ieri sul suo blog ha criticato con sarcasmo le parole dette da Napolitano in merito al fatto che in Italia ci siano “troppi moralisti fanatici” e pensando che si riferisse al Movimento 5 Stelle ringrazia il Presidente dicendo che non lo deluderà e conclude affermando che “il M5S porterà all’eccesso la moralità in politica”.
Bene, peccato che a quanto risulta a una certa stampa (mai smentita) il sig, Beppe Grillo in qualità di maggiore azionista della Gestimar, una società immobiliare, abbia usufruito di ben due condoni per altro promossi da quello che lui chiama il nano (o psciconano).
Come mai quando c ‘è da moralizzare gli altri Beppe Grillo non perde occasione per farlo, ma quando si tratta di interessi di famiglia la morale va a farsi benedire? Come mai non parla mai dei due condoni tombali di cui ha usufruito? Dov’è la furia moralista che si attribuisce?
Ma va bene, sorvoliamo su queste “sciocchezze”. Vogliamo parlare della sistematica violenza che colpisce chi critica il Movimento 5 Stelle? Ne parla una “vittima”, Michele di Salvo, sul suo blog (vi invito a leggere tutto l’articolo e i link, davvero raccapricciante). Come può un moralizzatore forte delle sue opinioni “morali” condurre un movimento che ha fatto dell’attacco personale un modus operandi? Se uno moralmente è forte non ha bisogno di certe “bassezze”. Chi attacca è perché ha bisogno di nascondere qualcosa.
Ma il colmo dell’ipocrisia lo abbiamo visto durante l’occupazione delle Camere da parte dei Grillini i quali hanno letto la Costituzione alla quale Grillo dice di essere fedelissimo. Peccato però che quando si tratta di rispettare l’art. 67 della Costituzione (quello che garantisce i Parlamentari da qualsiasi vincolo di mandato) il sig. Grillo ci passi allegramente sopra. I suoi Parlamentari devono rispondere a lui, non agli elettori. E chi non ci sta è fuori.
Quello che stupisce maggiormente in questo contesto è la cecità dei suoi adepti. Mi ricordano molto da vicini i sostenitori di Berlusconi, sempre pronti a dimenticarsi delle malefatte del Cavaliere non appena questi apre bocca. Con Grillo è la stessa cosa solo che lui è addirittura più ipocrita di Berlusconi che almeno il moralizzatore immorale non lo ha mai fatto.
Brigitta Donati