Su Beppe Grillo la gente comune, quella che non naviga con costanza in rete, non ne sa niente. Sa solo che “attacca i politici ladroni e quindi è da votare” e che “è l’unico che ai politici gliele canta”. Questo, per molta gente, è più che sufficiente per votare il Movimento 5 Stelle.
La conferma me l’ha data un caro amico che ieri sera mi raccontava di un colloquio, avuto nella mattinata, con un pensionato notoriamente di destra, un ex carabiniere che fa parte di una associazione di volontari composta in prevalenza da ex appartenenti alle forze dell’ordine e che si è sempre schierata a destra.
Succede che a un cero punto questo pensionato ha detto al mio amico che lui (e con lui gli appartenenti alla associazione) avrebbero votato per Grillo. Alla domanda sul perché di questa scelta il pensionato ha ribadito che “Grillo è l’unico che ai politici gliele suona e canta” che “vuole veramente tagliare i costi della politica” e tutta una serie di luoghi comuni dettati più dal sentito dire che dalla effettiva e approfondita conoscenza del “fenomeno Grillo”. Così questo mio amico ha chiesto al pensionato se sapesse chi ci fosse dietro a Grillo, se conoscesse Casaleggio, se si fosse informato sui sistemi poco democratici di guidare il proprio movimento e delle relative polemiche sorte in seno al M5S. Se sapesse che Grillo è un ammiratore di Ahmadinejad e che ha un suocero iraniano molto vicino a quel regime. Se avesse mai sentito Grillo parlare di politica estera o spiegare come farà a mantenere le promesse fatte in campagna elettorale.
Sgomento del vecchietto. «Come è un ammiratore di Ahmadinejad? Ma ne sei sicuro?» E poi via a tutta una serie di domande. Chi è Casaleggio? Cosa è successo nel M5S? Un suocero Iraniano? E via dicendo. Alla fine il povero pensionato era costernato. «Bisogna che questa sera ne parli in associazione perché da noi nessuno ne sa niente di tutto questo».
«Ti sei mai chiesto perché Grillo non risponde mai alle domande, non accetta un minimo dibattito?» gli ha chiesto il mio amico. «Hai mai letto il suo programma? Le parole più usate sono “abolizione” e “divieto” ma di cose concrete ce ne sono davvero poche e comunque spiega ciò che vuole ma non dice come lo farà» gli ribatte il mio amico.
Questo piccolo siparietto, del tutto reale, mi serve per aprire un discorso e, soprattutto, per fare una domanda a quelli che sono tentati di votare per Beppe Grillo e il M5S: cosa ne sapete veramente del Movimento 5 Stelle? Cosa ne sapete di Grillo? E di Casaleggio?
Ho l’impressione che un buon 50% del voto a Grillo sia una specie di “voto da disperazione”, un voto dato perché dalle altri parti è uno schifo e non per effettiva convinzione nelle idee del comico genovese. D’altra parte non si può negare che vista la campagna elettorale e i personaggi in campo, Grillo abbia facile gioco ad affondare il coltello e a richiamare quel voto di protesta che tanto temono i politicanti italiani.
Tuttavia credo che sia necessaria una riflessione prima di votare “per disperazione” o “per ignoranza”. Secondo me occorre pensare nel lungo periodo, a quel partito “meno peggio” dell’altro che possa comunque darci una garanzia per il futuro, che abbia un programma serio e basato su cose concrete e non sugli insulti e sul facile populismo che deriva da una situazione politica senza dubbio drammatica. Certo, non nascondo che li per li può attirare uno che grida ai politici “arrendetevi siete circondati”, ma credo che finire dalla padella alla brace sia molto ma molto peggio. Informatevi prima di votare e, soprattutto, informate bene chi per varie ragioni non ha accesso alla rete. Di vecchietti come quello di ieri e di persone che “ignorano” tante cose ne è piena l’Italia.
Bianca B.