Il leader di Hamas, Ismail Haniyeh, per la prima volta da quando è stato eletto ha lasciato la Striscia di Gaza per un viaggio in Egitto. Ieri è arrivato al Cairo dove sono previsti colloqui con i vertici della intelligence egiziana. Non è chiaro se incontrerà anche il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi anche se fonti egiziane tendono ad escluderlo.

Il leader di Hamas è accompagnato da una delegazione di alto livello che comprende anche Mousa Abu Marzook e Salah al-Arouri. Secondo il portavoce del gruppo terrorista che tiene in ostaggio la Striscia di Gaza i colloqui tra Hamas e il Governo egiziano saranno incentrati sull’allentamento del blocco imposto dall’Egitto alla Striscia di Gaza. In cambio Hamas propone un aiuto all’Egitto nella lotta allo Stato Islamico nel Sinai. All’ordine del giorno ci sarebbero anche il processo di riconciliazione tra Hamas e Al Fatah e – ma questo non è confermato – la trattativa con Israele per il rilascio di tre civili israeliani attualmente in mano ai terroristi arabi della fazione palestinese e la restituzione dei resti di due militari israeliani uccisi da Hamas.

I due fronti di Hamas per uscire dall’isolamento

I terroristi arabi della fazione palestinese giocano su due fronti per uscire dall’isolamento al quale sono sottoposti dal rigido blocco israelo-egiziano. Il primo li vede impegnanti in una alleanza strategica con l’Iran. Teheran ha promesso di rifornire i terroristi di armi e denaro. Ma per farlo ha bisogno che l’Egitto allenti il blocco su Gaza o che quantomeno si giri dall’altra parte per far entrare nella Striscia armi e missili. Il secondo è quello finanziario. Hamas è a corto di soldi, non solo perché da mesi sono venuti meno i finanziamenti dei Paesi del Golfo ma soprattutto perché proprio a causa del blocco israelo-egiziano e dei vincoli internazionali sulle banche che operano a Gaza non è in grado di fare arrivare le somme di denaro che gli servirebbero per finanziare una nuova guerra con Israele. Hamas chiede all’Egitto di poter usare le banche egiziane e di poter far transitare il denaro attraverso il confine egiziano, ufficialmente per “lenire le sofferenze della gente di Gaza”. In realtà, come sempre, ad Hamas non importa nulla della gente di Gaza, i terroristi arabi della fazione palestinese vogliono solo avere il denaro iraniano per la loro guerra con Israele.