Il capo di Hamas, Khaled Mashaal, e il capo di Fatah, Mahmoud Abbas (alias Abu Mazen), si incontreranno oggi al Cairo sotto la supervisione del Presidente egiziano, Mohammed Morsi, per discutere della riconciliazione tra i due gruppi arabi.
L’incontro, reso noto ieri da fonti ufficiali del Governo egiziano, è stato preceduto da una fitta serie di incontri tra i funzionari dei due gruppi arabi che controllano la Striscia di Gaza (Hamas) e la Cisgiordania (Fatah) e punta, oltre che alla riconciliazione, alla formazione di un Governo di Unità Nazionale.
Il colloquio a tre sarà poi seguito da incontri bilaterali tra Morsi e Abbas e tra Morsi e Mashaal. L’obbiettivo dichiarato dal Governo egiziano è indire delle elezioni presidenziali sia in Cisgiordania che nella Striscia di Gaza.
Si discuterà anche del consolidamento del cessate il fuoco tra Israele e Hamas. A farlo saranno, sempre secondo fonti egiziane, alcuni elementi dei servizi segreti egiziani e i comandanti militari del gruppo terrorista che controlla la Striscia di Gaza. Su questo punto ci sono moltissime riserve da parte israeliana, sia per le recenti rivelazioni sul Presidente egiziano, Mohammed Morsi (di cui vi abbiamo parlato in questo articolo), che sulla effettiva volontà di Hamas di consolidare la tregua con una chiara rinuncia al riarmo.
L’Egitto, che sta aspettando un consistente pacchetto di aiuti americani e del Fondo Monetario Internazionale, sta cercando di proporsi come un mediatore moderato tra Israele e Hamas. Tuttavia i dubbi che lo stia facendo proprio per sbloccare gli aiuti internazionali per poi tornare dalla parte estremista sono molto forti, almeno tra chi ha un minimo di intelletto e non è marcatamente anti-israeliano. Tra di loro non c’è di sicuro la rappresentante europea della politica estera, Catherine Ashton, che invece plaude alla iniziativa egiziana e già parla di “possibilità storica”.
Sarah F.