Il mondo arabo verso Israele. Iran e palestinesi restano isolati

26 Novembre 2018

Storica visita del Presidente del Ciad, Idriss Déby, in Israele, ennesimo Paese arabo che spontaneamente compie un importante avvicinamento verso la normalizzazione dei rapporti con lo Stato Ebraico.

Durante la conferenza stampa seguita all’incontro è emerso che il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, si recherà presto in altri Paesi arabi senza però spiegare quali anche se, secondo fonti vicine a Netanyahu, tra questi Paesi arabi dovrebbero esserci quasi certamente il Sudan e soprattutto il Bahrain.

Continua quindi la pressante manovra di avvicinamento del mondo arabo nei confronti di Israele finalizzata alla normalizzazione dei rapporti con lo Stato Ebraico, nonostante ancora pochi giorni fa il capo di Hamas, Ismail Haniyeh, da Teheran lanciava un appello affinché i Paesi arabi non regolarizzassero le loro relazioni con Gerusalemme.

Tutto sembra essere partito dalla visita di Netanyahu in Oman, giudicato il più imparziale tra i Paesi del Golfo, alla quale nel giro di poche ore sono seguiti i rivoluzionari fatti accaduti negli Emirati Arabi Uniti dove la Ministra israeliana dello sport, Miri Regev, si è vista in poche ore prima suonare l’inno nazionale israeliano (fatto davvero storico) e poi accompagnata a visitare la grande Moschea di Sheikh Zayed ad Abu Dhabi.

Iran e palestinesi restano isolati

Il capo di Hamas, Ismail Haniyeh, incontra la guida suprema iraniana, Ali Khamenei

Il mondo arabo non sembra quindi andare dietro alle deliranti richieste di Hamas e degli Ayatollah iraniani i quali vedono la normalizzazione dei rapporti con Israele come uno dei pericoli più gravi alla loro continua campagna d’odio nei confronti dello Stato Ebraico.

E non è affatto detta che a spingere il Mondo arabo verso Israele sia la diffusa paura in merito all’espansionismo iraniano nella regione, come sostengono molti analisti. Più probabilmente il mondo arabo ha capito che è arrivato il momento di svilupparsi e quindi di uscire dagli stereotipi medioevali che, insieme alla causa palestinese, fino ad oggi hanno impedito questa normalizzazione.

Ed proprio la causa palestinese a risentirne maggiormente. Ormai da tempo gli arabi mostravano distacco da quella causa che per oltre 70 anni ha impedito qualsiasi rapporto tra il mondo arabo e Israele. Ormai tutti hanno capito che il vecchio piano di inventarsi un popolo e uno stato mai esistiti per danneggiare lo Stato Ebraico non ha funzionato e che, anzi, è diventato un ostacolo alla pace.

Ai palestinesi è rimasto solo l’appoggio dell’Iran che vede in Hamas e negli altri gruppi terroristici un’arma da usare contro Israele e utilizzano la retorica dello “Stato palestinese” solo per quel fine e non perché realmente interessati al popolo palestinese.

Maurizia De Groot Vos

Italo-Israeliana, Analista senior per il Medio Oriente. Detesta i social ma li ritiene un male necessario. Vive a Bruxelles

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