Tra i tanti paradossi che riguardano il Libano quello forse più assurdo è l’aiuto militare americano all’esercito libanese, armi e denaro che dovrebbero servire a bilanciare la strapotenza militare di Hezbollah e che invece finiscono proprio per rafforzare la milizia sciita.
Se ne sono finalmente accorti i legislatori americani che ieri hanno annunciato il taglio di 105 milioni di dollari destinati all’esercito libanese.
La decisione del Dipartimento di Stato americano arriva a seguito di una richiesta in tal senso avanzata pochi giorni fa da Israele che chiedeva di bloccare gli aiuti militari all’esercito libanese fino a quando lo stesso non fosse intervenuto per bloccare il programma missilistico di Hezbollah.
In realtà la richiesta israeliana è palesemente impossibile da mettere in atto, in primo luogo perché l’esercito libanese non ha la potenza militare di Hezbollah e, anche se l’avesse, la manovra verrebbe vanificata dal fatto che la maggioranza dei militari libanesi sono sciiti e quindi vicini proprio ai terroristi eterodiretti da Teheran.
L’unica cosa da fare rimane quindi quella di non armare più l’esercito libanese anche perché, come si è visto in passato, non è inusuale che mezzi militari e armi forniti dagli USA finiscano in bella vista nelle parate militari di Hezbollah.
È troppo tardi per agire
La realtà è che è troppo tardi per cercare di separare il destino del Libano da quello di Hezbollah. Il gruppo terrorista legato a Teheran tiene in mano il destino politico e militare del Paese dei cedri.
Non solo controlla militarmente e politicamente tutto il sud del Libano, non solo è al governo del Paese come parte importante della coalizione di Governo, nel corso degli anni ha creato uno Stato nello stato con tanto di esercito privato, welfare dedicato agli sciiti, sistema scolastico separato da quello nazionale ecc. ecc.
Di fatto in Libano c’è uno stato ufficiale che mantiene regolari relazioni con tutto il mondo, compresi gli USA, Banca Mondiale e altre istituzioni internazionali, e poi c’è un “deep state” legato direttamente all’Iran che lo controlla.
L’idea americana di imporre sanzioni ad Hezbollah e allo stesso tempo di finanziare e armare l’esercito ufficiale di Beirut risulta quindi non solo malsana, ma persino paradossale.
Se scoppia una guerra tra Hezbollah e Israele tutto il Libano ne verrà coinvolto
Se, come molto probabile, dovesse quindi scoppiare un conflitto tra Hezbollah e Israele tutto il Libano ne verrà coinvolto.
Non sarà come 2006 quando lo scontro fu tra Hezbollah e Israele e si limitò al sud del Libano, ma coinvolgerà tutto il Paese, compreso il nord. Questo perché ormai è praticamente impossibile separare la sorte di Hezbollah da quella del Libano.
Questa è una delle principali preoccupazioni dei giovani libanesi scesi in piazza le scorse settimane per protestare contro il Governo libanese. Non ci sono solo preoccupazioni economiche che senza dubbio hanno dato il via alle proteste, c’è anche la consapevolezza che se Hezbollah dovesse trascinare il Paese in una guerra con Israele per seguire gli ordini di Teheran, tutto il Paese ne pagherà le conseguenze e questa volta difficilmente potrà risollevarsi.
Quello che appare incredibile è come le istituzioni internazionali, a partire dai maggiori donatori come Banca Mondiale e Unione Europea, non si rendano conto di questa situazione e continuino a trattare il Libano come uno Stato “normale” quando in realtà è completamente alla mercé di una gruppo terrorista islamico fanatico e violento che prende gli ordini direttamente dall’Iran.