Il regista e produttore del cortometraggio “Innocence of Muslims” che sta provocando tanti sommovimenti nel mondo islamico non è un cittadino israeliano. A confermarlo a diversi organi di stampa israeliani è un alto funzionario del consolato israeliano a Los Angeles.
«Non ci risulta che esista alcun Sam Bacile e non risulta nemmeno essere conosciuto da qualcuno della comunità ebraica in America». Queste le parole lapidarie del funzionario israeliano. Sembra che il consolato israeliano di Los Angeles, pressato dalle richieste, abbia fatto anche una veloce indagine tra i produttori di Los Angeles e nessuno conosce, nemmeno di nome, questo Sam Bacile.
Secondo Morris Sadek, cristiano copto di origine egiziana residente negli USA che ha promosso il film sul suo blog, Sam Bacile sarebbe americano e nemmeno ebreo. «L’obbiettivo del film – ha detto Sadek – è quello di denunciare la discriminazione contro i cristiani in Egitto. Non so come si uscito il legame tra Sam Bacile e Israele».
Noi invece lo sappiamo benissimo. Basta andare a vedere la spiegazione che ne da un video di RAINEWS24 (qui il link) per vedere il palese tentativo di accostare Israele e l’ebraismo a questo cortometraggio. La giornalista, presumibilmente araba, da informazioni precise su Sam Bacile affermando con certezza che ha il doppio passaporto e che “ha prodotto quel video per aiutare la sua patria, Israele”. Evidentemente la giornalista araba di Mineo & C. non è molto informata oppure ha deliberatamente cercato di aizzare la violenza musulmana contro Israele, come se ce ne fosse bisogno.