In questi giorni in cui il mondo si indigna per le ragazze rapite da Boko Haram in Nigeria e riscopre cosa sia veramente l’estremismo islamico, passano quasi di soppiatto due notizie provenienti dall’Iran che dimostrano inequivocabilmente come il tanto reclamizzato Iran democratico del “nuovo corso” si Hassan Rohuani altro non sia che un miraggio, una invenzione dei media occidentali filo-islamici.

La prima è quella dell’arresto di sei ragazzi iraniani, tre uomini e tre donne, arrestati perché avevano osato ballare una canzone intitolata “We are appy” sui tetti di casa loro ma, soprattutto, di essersi ripresi mentre lo facevano e di aver diffuso il video giudicato «volgare e contro la castità pubblica». Il video, intitolato Happy We are from Tehran, ha fatto il giro della rete nonostante la censura iraniana e ha dato il via a una campagna su Twitter denominata #FreeHappyIranians la quale ha fatto il giro del mondo senza tuttavia impietosire gli Ayatollah che non ci pensano nemmeno a rilasciare i sei ragazzi.

Leila-HatamiLa seconda è di ieri e riguarda la nota attrice iraniana Leila Hatami, rea di aver dato un bacio sulla guancia al Presidente del Festival Cannes, Jacob Gilles. Secondo i Pasdaran, che lo scrivono sul sito degli studenti iraniani, l’attrice ha fatto «un affronto alla castità delle donne iraniane» e quindi va incarcerata e punita con il massimo della pena, 50 frustate.

Allora ci chiediamo se ci sia ancora qualcuno che creda alle parole di Hassan Rohuani il quale in campagna elettorale per prendere i voti del Movimento verde iraniano aveva promesso “profondi cambiamenti”, una maggiore liberalizzazione ed equità di Diritti tra uomo e donna. Dove sono finite quelle promesse? Ma soprattutto, c’è qualcuno tra i potenti del mondo che si chieda se Rohuani sia affidabile quando nei colloqui sul nucleare iraniano fa promesse a destra e a manca?

Lo avevamo già detto tempo fa, da quando Hassan Rohuani è al potere in Iran le cose non solo non sono migliorate ma sono addirittura peggiorate. Sono aumentate le condanne a morte, le incarcerazioni di donne per ragioni “morali”, le detenzioni di blogger e attivisti e la censura su internet. I terroristi islamici di Boko Haram sono solo dei dilettanti in confronto agli iraniani.

[glyphicon type=”user”] Scritto da Sarah F.

[dashicons type=”video-alt”] Video Happy We are from Tehran

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