Il silenzio dell’Onu sulle gravissime violazioni dei Diritti Umani in Iran uccide almeno quanto uccide il regime degli Ayatollah. E’ questo lo slogan adottato per la manifestazione contro l’Iran indetta per lunedì prossimo a New York in Dag Hammarskjold Plaza, proprio di fronte al Palazzo delle Nazioni Unite.
La manifestazione che avviene in concomitanza con la partecipazione all’Assemblea Generale dell’Onu del Presidente iraniano, Hassan Rohuani, è stata denominata “Voci dall’Iran” e intende denunciare il complice silenzio dell’Onu sulle gravissime violazioni dei Diritti Umani in Iran sotto il regime del cosiddetto “moderato” Presidente Rohuani.
In barba alla classificazione di “presidente moderato” da quando Hassan Rohuani è salito al potere in Iran sono aumentate le condanne a morte, le carcerazioni arbitrarie e per ragioni politiche. «Oltre 60 milioni di iraniani vivono nel terrore» ha detto l’ex ambasciatore americano alle Nazioni Unite, Bill Richardson. «Da quando Rohuani è al potere oltre 2.000 persone sono state incarcerate per ragioni politiche» ha aggiunto Richardson.
Eppure oggi il sanguinario regime iraniano viene considerato “moderato”, il Presidente Obama sta per ratificare l’accordo sul nucleare iraniano e addirittura l’Iran viene considerato come partener fondamentale nella lotta allo Stato Islamico. Un controsenso assurdo se si pensa che in Iran vengono applicate le stesse leggi applicate dallo Stato Islamico oltre ad essere uno dei maggiori sponsor del terrorismo.
Alla manifestazione di lunedì parteciperanno anche molti politici e membri del Congresso americano di tutti gli schieramenti.
Scritto da Adrian Niscemi
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