Lunedì scorso è morto, ufficialmente di infarto, il generale Mohammad Hosseinzadeh Hejazi, vice comandante della Forza Quds, l’organizzazione della Guardie Rivoluzionarie (IRGC) che si occupa di operazioni all’estero.
Il generale Hejazi era stato a lungo un obiettivo del Mossad ed è il figlio di un altro importante comandante della Forza Quds il quale ha insistito su Twitter che la morte del figlio “non era correlata al cuore” ma che era stato eliminato.
A quel punto è arrivata una confusa dichiarazione del portavoce delle Guardie della Rivoluzione Islamica che prima sosteneva che il Gen. Hejezi era morto per problemi cardiaci e poi per colpa del COVID.
Se quindi, come è presumibile, il Generale Hejazi non fosse morto di cause naturali, sarebbe il terzo alto ufficiale iraniano ad esser eliminato negli ultimi 15 mesi dopo il Gen Qassem Soleimani, leader della Forza Quds ucciso nel gennaio dello scorso anno dagli americani, e Mohsen Fakhrizadeh, capo del programma nucleare iraniano e generale di brigata delle Guardie rivoluzionarie, ucciso dal Mossad lo scorso novembre.
Israele ha una rete di informatori in Iran?
Oggi sul New York Times è uscito un lungo articolo dove si sostiene che Israele avrebbe una rete clandestina di informatori in Iran.
Non si spiegherebbe altrimenti il fatto che negli ultimi mesi, oltre a uccidere importantissimi alti ufficiali, Israele sia riuscito a colpire con precisione chirurgica obiettivi che si ritenevano essere irraggiungibili, come per esempio la centrale atomica di Natanz.
Il ritmo degli attacchi israeliani in Siria, omicidi e sabotaggi ritenuti impossibili, l’Iran è sconvolto da una serie di eventi che hanno spinto il capo del centro strategico del Parlamento iraniano a sostenere che «l’Iran è diventato un rifugio per spie», mentre da più parti è arrivata la richiesta di “rivedere l’apparato di sicurezza”.
Questa settimana la TV di stato iraniana ha mostrato colui che sarebbe la spia che ha favorito l’ultima esplosione nella centrale di Natanz.
Si tratterebbe di Reza Karimi, 43 anni, ma non è ancora chiaro se abbia agito da solo o aiutato da altri. In ogni caso è riuscito a fuggire dal paese e, naturalmente, sarebbe stato pagato dal Mossad.
Secondo diversi analisti ormai gli alti ufficiali iraniani sono in completa paranoia. Quando escono la mattina non sanno mai se la sera faranno ritorno. Quando si addormentano non sanno mai se si risveglieranno. Non è un bel vivere.