Di Dariush X – La settimana scorsa un alto religioso è stato assassinato da una guardia di sicurezza nell’atrio di una banca dove aveva un conto di risparmio di quasi otto milioni di dollari che gli fruttava il 20% di interessi, ovvero 125.000 dollari al mese di reddito esentasse. A quanto pare, si era guadagnato quest’orda grazie a rapporti di corruzione, non certo grazie ai quattordici anni di appartenenza all’Assemblea degli Esperti, che si suppone sia responsabile della selezione della prossima Guida Suprema.
Pochi giorni dopo, due chierici di Qom, il centro religioso dell’Islam sciita, sono stati accoltellati. Un giorno dopo, sui social media è emerso un video in cui un chierico viene investito e si aggrappa al cofano dell’auto che lo trasporta nel traffico di Teheran.
Circa un mese fa è trapelato un documento di quarantaquattro pagine che riassumeva una riunione segreta di tutti gli alti comandanti delle Guardie Rivoluzionarie, in cui ognuno di loro descriveva gli eventi al culmine dei recenti disordini. Un comandante ha riferito che alcuni ufficiali erano sul punto di usare l’artiglieria per colpire la residenza della Guida Suprema!
Gli iraniani d’oltreoceano hanno assistito a una speranzosa riunione di personaggi famosi dell’opposizione riuniti sotto il riflesso dei flash fotografici, per poi vedere la solidarietà crollare quando uno di loro ha visitato Israele e ha apparentemente implorato Bibi di installarlo sul trono macchiato del padre.
Nel frattempo, gli speaker della BBC Persian, di VOA Farsi e di Iran International si sono lasciati andare a discorsi sull’organizzazione di un referendum, pensando illusoriamente che il regime traditore iraniano avrebbe organizzato un voto del genere e che, se lo avesse fatto, non sarebbe stato totalmente truccato. Dopo che il leader supremo ha mostrato il dito medio al referendum, tutti hanno smesso di parlarne.
Oggi il capo dell’organizzazione responsabile della pianificazione del pagamento delle pensioni agli iraniani in pensione ha detto qualcosa che, secondo me, porterà al suo licenziamento. Ha detto che l’Iran potrebbe essere costretto a vendere l’isola di Kish o la provincia di Khuzestan per far fronte agli obblighi pensionistici!
Sempre oggi un amico ha valutato la situazione in Iran come se fosse sull’orlo della nostra versione del Regno del Terrore della Rivoluzione francese. E non è il solo: quasi tutti quelli con cui si parla prevedono il disastro, siano essi tassisti, avvocati, medici o negozianti. Oggi in Iran si vive giorno per giorno, con zero programmi oltre la settimana, e non si direbbe mai che si sta avvicinando uno tsunami perché in superficie tutto sembra così normale.
Qualche giorno fa, navigando tra i canali, mi sono imbattuto in un serissimo dibattito in corso sui possibili candidati alla prossima Guida Suprema. Un astuto commentatore ha avanzato la straordinaria tesi che la prossima Guida Suprema, per sopravvivere (e avere successo!), avesse un compito fondamentale: essere in grado di gestire i molteplici centri di potere che sono essenzialmente dei gangster che rubano le ricchezze del Paese!
All’inizio ho pensato che fosse una cosa cinica da dire e ho dato per scontato che il prossimo Leader Supremo avrebbe sicuramente sistemato le cose, ma poi ho capito che era totalmente realistico e che vedeva il futuro molto chiaramente.
Quindi, ecco che la nazione iraniana, con migliaia di anni di governo da cui imparare, si trova a un bivio, sull’orlo dello smantellamento a causa dell’avidità, dell’odio e dell’illusione.
Dariush X è lo pseudonimo di un iraniano che vive in Iran e che, a causa delle condizioni attuali, non è in grado di identificarsi.