Combattenti dello Stato Islamico, ISIS, hanno oggi attaccato il Corinthia Hotel a Trpoli uccidendo almeno otto persone, cinque delle quali stranieri. Il Corinthia Hotel è un lussuoso hotel di Tripoli spesso frequentato da diplomatici.
Secondo la ricostruzione i terroristi, almeno quattro, dopo aver fatto saltare una autobomba nel parcheggio dell’hotel dopo di che sono entrati sparando per poi asserragliarsi con alcuni ostaggi al 26esimo piano. Secondo fonti libiche l’obbiettivo dei terroristi era il premier ombra libico, Omar al Hassi, scampato all’agguato dopo essere stato evacuato dal retro. Una volta fallito l’attacco i terroristi si sono fatti saltare in aria. L’attacco è stato rivendicato dallo Stato Islamico
Al di la della fredda cronaca, l’attentato è un segnale molto forte per l’Europa, o ameno lo dovrebbe essere se in Europa ci fosse qualcuno che capisce cosa sta succedendo in Libia. Qui non si tratta più del califfato in Siria e in Iraq, qui si tratta della prova provata che l’ISIS agisce apertamente anche in Libia, cioè a meno di 200 Km dalle coste italiane e cioè europee. Se non si prende sul serio nemmeno una minaccia simile allora tanto vale arrendersi subito.
Ormai la decisione di inviare truppe in Libia non è più rinviabile, l’Europa e la NATO non possono più rimanere alla finestra aspettando che le cose degenerino senza fare nulla. Non stiamo parlando di qualche gruppetto terrorista che prova a farsi strada in Libia, stiamo parlando dello Stato Islamico e che è alle nostre porte. Cos’altro serve?
[glyphicon type=”user”] Scritto da Simona S.
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