In queste ore in cui è in corso l’ennesimo attacco islamico a obbiettivi occidentali in Burkina Faso l’occidente dovrebbe porsi alcune domande in merito alla espansione dell’Islam nel continente africano e come questo stia diventando sempre più evidentemente un nuovo fronte della guerra di conquista islamica.
Il Nord Africa è sempre stato islamico anche se negli ultimi anni, se si fa eccezione per Tunisia ed Egitto, si è notata una forte espansione dell’estremismo wahabita in special modo in Marocco. In Africa Occidentale ormai l’Islam ha preso possesso in pianta stabile nella maggioranza dai Paesi mentre in Africa Centrale, se si fa eccezione per la Repubblica Centrafricana, trova ancora qualche difficoltà ad attecchire. L’Africa Orientale invece con la Somalia in mano agli Al-Sahaabab e con l’espansione dell’islam in Kenya e in Etiopia sta vivendo una vera e propria “primavera islamica”.
Un noto Imam africano durante le sue prediche nelle moschee della Somalia era uso affermare che “è sbagliato parlare di islamizzazione dell’Africa ma è più corretto parlare di africanizzazione dell’Islam”. La differenza solo in apparenza sottile è invece notevole. L’africano è tendenzialmente più violento dell’arabo. Lo stesso Imam ricordava infatti che “se gli africani avessero avuto i mezzi finanziari degli arabi il mondo sarebbe già islamico”.
La cosa, che non deve essere presa per una forma di razzismo ma come una analisi realistica della situazione, deve invece far riflettere molto attentamente. Siamo così concentrati nell’osservare e analizzare quello che avviene in Medio Oriente da non vedere la bomba islamica che sta crescendo in Africa. E con milioni di africani che premono alle porte d’Europa la cosa assume ancora maggiore importanza e merita ben più di una semplice riflessione ma necessita di una particolare attenzione da parte nostra e in particolare da parte dei Governi Europei.
L’Islam in Africa sta facendo quello che non è riuscito a fare il cristianesimo con i suoi tanti missionari, riunire attorno a un ideale religioso – l’Islam – una enorme quantità di gruppi diversi. In Africa ci sono 3.000 gruppi etnici distinti e oltre 2.000 lingue, eppure i “missionari islamici” sono riusciti a dare a molte popolazioni africane un unico ideale che le unisce sotto una unica bandiera, un’unica identità e un’unica cultura, quella dell’Islam.
“L’Islam ha sempre assimilato le culture dei popoli che converte così come l’acqua consuma la roccia. Non esiste una cultura africana, esiste una cultura islamica africana” [islamandafrica.com]
Le potenzialità dell’Africa sono state ben comprese dai maggiori gruppi terroristici islamici. Al Qaeda controlla la Somalia e parte dell’Africa occidentale. L’ISIS è in forte espansione in Nigeria dove Boko Haram ha aderito alla causa del Califfo, e in Nord Africa dove ha convinto molti aderenti ad Al Qaeda a passare nelle fila del Califfato. Ma attenzione a considerare tutto questo come una guerra interna tra gruppi terroristici, una specie di guerra tra bande. Non lo è. Al Qaeda è destinata a confluire nello Stato Islamico proprio perché l’ISIS garantisce quella identità islamica comune che gli africani vanno cercando. Non solo, lo Stato Islamico garantisce agli africani quello che fino ad oggi è a loro mancato, i mezzi per combattere quello che loro considerano il nemico, l’occidente ex colonialista e sfruttatore di risorse.
E per tornare a quanto si diceva prima, non siamo di fronte a una islamizzazione dell’Africa ma a una africanizzazione dell’Islam il che rende il tutto terribilmente più pericoloso. Riflettiamoci un attimo prima di proseguire con la nostra politica terzomondista.
Scritto da Antonio M. Suarez