Israele blocca missili iraniani diretti a Gaza. Le reazioni internazionali

6 Marzo 2014

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Ecco a cosa porta trattare con l’Iran del “riformatore” Rohani: missili avanzati M-302 di produzione siriana con un raggio di azione di 100/200 Km e molto precisi, sono stati intercettati dalla marina israeliana a bordo di una nave partita dall’Iran e diretta a Gaza che ufficialmente portava aiuti umanitari e cemento da costruzione.

Il raid della marina israeliana è avvenuto nel Mar Rosso in acque internazionali tra il Sudan e l’Eritrea. La nave era monitorata sin dalla sua partenza dal porto iraniano di Bandar Abbas. I missili erano nascosti dentro casse di “cemento umanitario”.

A chi erano destinati i missili?

Inizialmente si era detto che i missili fossero diretti ad Hamas, ma il gruppo terrorista palestinese ha immediatamente smentito che quei missili fossero diretti a loro, smentita parzialmente confermata dal Ministro della Difesa israeliano, Moshe Ya’alon, che ha parlato genericamente di «una entità terrorista che opera a Gaza» correggendo parzialmente il tiro delle prime ore. Il sospetto è che i missili fossero diretti in effetti alla Jihad Islamica legata a doppio filo con l’Iran. Non che la cosa cambi di molto, a Gaza nulla avviene senza il consenso di Hamas, è quindi prevedibile che i terroristi che tengono in ostaggio Gaza ne fossero perfettamente a conoscenza.

Le reazioni Internazionali

Mentre gli Stati Uniti, attraverso il portavoce della Casa Bianca Jay Carney,  si affrettano a precisare di aver collaborato con Israele al monitoraggio della nave iraniana, cosa non vera perché i servizi segreti israeliani avevano tenuto nel riserbo più assoluto tutta l’operazione viste le recenti fughe di notizie da parte americana, il Primo Ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, in visita proprio negli USA ribadisce ancora una volta quanto sia inutile e dannoso trattare con l’Iran. «L’Iran ha mostrato il suo vero volto – ha detto Netanyahu parlando dalla California – sorride nei colloqui a Ginevra mentre trama nell’ombra contro Israele e alimenta i gruppi terroristici. A un regime del genere non deve essere permesso di avere armi nucleari».  Smentiscono tutto gli iraniani i quali affermano di non aver spedito armi a Gaza e che è tutto una trovata pubblicitaria israeliana per giustificare una ulteriore stretta del blocco di Gaza. Un portavoce del Ministero degli Esteri iraniano a detto alla Fars News che «la nave era in viaggio da diverse settimane e guarda caso viene sequestrata proprio quando Netanyahu si trova a Washington – aggiungendo poi che – gli israeliani sono scontenti dell’accordo sul nostro programma nucleare e fanno di tutto per mettere in cattiva luce l’Iran».

In realtà c’è ben poco da aggiungere. Il monitoraggio della nave da parte dei satelliti israeliani (e non americani) è stato costante. Le armi partite dalla Siria con aerei cargo iraniani, caricate sulla nave a Bandar Abbas e dirette a Gaza,  sono state seguite in tutti i loro spostamenti. Il Mossad ha intercettato diverse comunicazioni tra i terroristi a Gaza e Teheran che riguardavano l’arrivo dei missili. Tutte le scuse accampate da Teheran e dai terroristi di Gaza sono semplicemente ridicole e i fatti sono li a dimostralo. Si è trattato di una complessa operazione di intelligence completamente gestita in gran segreto da Gerusalemme e senza l’aiuto di nessun altro.

Ora ci si aspetterebbe dalla comunità internazionale, dall’Onu, da Amnesty Internazional e dal Human Rights Watch una ferma condanna nei confronti dell’Iran, ci si aspetterebbe un bel rapporto su come Teheran alimenti il terrorismo internazionale e aiuti il regime siriano. Ma questa si che è una barzelletta.

Sharon Levi

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