E’ scontro a aperto e durissimo tra Israele e il locale ufficio dell’OCHA (United Nation Office for the Coordination of Humanitarian Affairs) accusato da Gerusalemme di andare ben oltre il suo mandato e di favorire la costruzione illegale di case palestinesi nella zona C della Cisgiordania.
Secondo alcuni funzionari israeliani l’ufficio OCHA in Israele finanzierebbe e favorirebbe la costruzione illegale di abitazioni palestinesi in una zona dove non è permesso, in particolare nella zona C della Cisgiordania. Le autorità israeliane stanno per questo valutando l’ipotesi di “misure punitive” nei confronti dei dipendenti e dirigenti dell’OCHA.
L’OCHA è un ufficio delle Nazioni Unite delegato unicamente agli interventi umanitari di emergenza. Iniziò a lavorare in Israele nel 2000 con un piccolo progetto d’emergenza volto alla popolazione palestinese. Da allora le sue attività si sono moltiplicate ma nessuna di queste rientra nel settore “interventi di emergenza” e sembrano piuttosto volte ad acuire le tensioni tra Israele e popolazione araba. Per questo motivo Israele,che ha sempre tollerato queste attività illegali dell’OCHA, sta seriamente valutando l’ipotesi di misure restrittive e di movimento per i dipendenti dell’agenzia ONU.
Sono decine le agenzie dell’Onu che operano in Cisgiordania e a Gaza e il loro mandato non è chiaro. Spesso queste organizzazioni operano chiaramente in configurazione anti-israeliana e dispongono di fondi ingentissimi la cui destinazione finale non è chiara. Per questo motivo l’ambasciatore israeliano all’Onu, Ron Prosor, ha chiesto all’Onu e in particolare all’OCHA di fare chiarezza sulla loro presenza in Israele e nei territori arabi. Prosor si è detto “molto preoccupato” delle attività, spesso al limite della legalità, di alcune agenzie ONU.
Dalle Nazioni Unite ancora non è arrivata nessuna risposta né alle richieste di Ron Prosor né alla minaccia israeliana di limitare i movimenti e le operazioni dell’OCHA. Tuttavia sembra che l’Onu stia preparando una risposta durissima.
E’ incredibile come l’organismo che dovrebbe essere il tutore imparziale della legalità per eccellenza si possa rendere protagonista di tali episodi di chiara parzialità e illegalità. Per questo sarebbe molto meglio che, in mancanza di un cambio sostanziale dell’atteggiamento, le Nazioni Unite escano definitivamente da Israele e dai territori arabi.
Sarah F.