Prende una piega sempre più anti-israeliana la campagna di Bernie Sanders. Ieri il potenziale candidato alla Presidenza americana ha nominato Simone Zimmerman alla guida del coordinamento della campagna di sensibilizzazione nazionale e del coordinamento con la comunità ebraica americana.
Simone Zimmerman è nota per le sue posizioni anti-sioniste e anti-israeliane nonostante faccia parte della comunità ebraica americana. Durante la guerra di Gaza del 2014 la Zimmerman è stata alla guida di un gruppo di giovani ebrei americani di sinistra che criticavano l’intervento difensivo israeliano e organizzavano veglie davanti alle maggiori istituzioni ebraiche americane dove leggevano i nomi dei palestinesi uccisi nel conflitto. Simpatizza apertamente per Movimento BDS e per tutti quei gruppi che lavorano contro Israele quali B’Tselem, Breaking the Silence ecc. ecc. Su Haaretz ha scritto articoli al veleno su quella che lei chiama “occupazione” e dove parla di “50 anni di occupazione israeliana” e di “razzismo dilagante nella società israeliana”.
Ora Sanders l’ha chiamata a coordinare gli sforzi per ottenere i voti della comunità ebraica americana mostrando così la sua aperta ostilità alle politiche israeliane e mostrandosi molto più vicino agli odiatori che a Israele.
Monta l’indignazione e l’imbarazzo tra i sostenitori ebrei di Sanders che dopo la brutta figura rimediata la scorsa settimana in una intervista al New York Daily News ora nomina alla guida delle relazioni con la comunità ebraica una ragazza notoriamente anti-israeliana. Un imbarazzo ben descritto dalla JTA (Jewish Telegraphic Agency).
Ci rimane francamente poco comprensibile questa ultima mossa di Bernie Sanders, chiaramente una presa di posizione contro Israele. Nominare Simone Zimmerman non lascia dubbi su come la pensi Sanders.
Scritto da Sarah F.