Riad, Arabia Saudita (Rights Reporter) – La guerra in Yemen entra di prepotenza nell’economia dei paesi occidentali e di quelli in via di sviluppo. Ieri l’Arabia Saudita ha annunciato di aver sospeso le esportazioni di petrolio che passano per il Mar Rosso dopo che mercoledì scorso i ribelli Houthi dello Yemen, sostenuti dall’Iran, hanno lanciato due missili contro altrettante petroliere saudite che stavano attraversando lo stretto di Bab el-Mandeb.

A renderlo noto è stato il ministro saudita dell’energia, Khalid al-Falih, che ieri in tarda serata ha rilasciato una dichiarazione nella quale afferma che «l’Arabia Saudita ha temporaneamente bloccando tutte le spedizioni di petrolio che passano attraverso lo stretto di Bab el-Mandeb almeno finché la situazione non diventerà più chiara e il transito marittimo attraverso Bab el-Mandeb non tornerà ad essere sicura».

A scatenare la decisione Riad è stato un attacco dei ribelli Houthi contro due petroliere saudite di proprietà della compagnia Bahri, le quali erano a pieno carico il che vuol dire che stavano trasportando circa due milioni di barili di petrolio. Una delle due petroliere ha subito lievi danni e per fortuna non c’è stato alcun sversamento di petrolio ma, come hanno fatto notare i sauditi, tra le altre cose si è sfiorato un gravissimo incidente ecologico.

Nei giorni scorsi, quando era trapelata la notizia che le compagnie di assicurazioni non avrebbero più coperto le petroliere che trasportavano petrolio iraniano a causa delle sanzioni americane, l’Iran era tornato a minacciare di bloccare per ritorsione le due principali vie marittime del petrolio, cioè quella che passa per lo stretto di Hormuz (direttamente sotto controllo iraniano) e quella che passa appunto per il mar Rosso attraverso lo stretto di Bab el-Mandeb.

Non è un caso che l’annuncio del Ministro saudita dell’energia sia arrivato ieri sera tardi a mercati chiusi perché se è vero che verso l’Europa le vie del petrolio rimangono aperte grazie al Canale di Suez e al gasdotto SUMED, il transito di petrolio verso il resto del mondo passa per buona parte attraverso i due stretti che l’Iran minaccia di bloccare.

Ed è proprio il controllo dello stretto di Bab el-Mandeb una delle principali ragioni della guerra in Yemen che vede contrapposti Arabia Saudita (direttamente) e Iran (attraverso i ribelli Houthi).

Le minacce iraniane

vie marittime petrolio guerra in yemen

Proprio ieri le compagnie assicurative indiane (principale importatore di petrolio iraniano) avevano annunciato che non avrebbero più dato copertura assicurativa ai cargo che trasportano merci e petrolio dall’Iran a causa del timore di ritorsioni americane, una decisione che va ad unirsi a quelle simili prese dalle altre compagnie di assicurazione e che di fatto impedisce all’Iran di esportare il proprio petrolio. La decisione delle compagnie di assicurazione aveva scatenato le ire degli Ayatollah e soprattutto del Corpo dei Guardiani della Rivoluzione che avevano minacciato di bloccare il traffico marittimo di petrolio che attraversa lo stretto Hormuz e quello di Bab el-Mandeb.

Lo scorso 30 giugno l’Arabia Saudita aveva annunciato che su richiesta diretta del Presidente Trump avrebbe aumentato la propria produzione di petrolio per compensare la mancata immissione sul mercato di petrolio iraniano e contenere così l’aumento del prezzo del greggio.