La Lega Araba riunitasi d’urgenza ieri a seguito del riconoscimento americano di Gerusalemme quale capitale di Israele non ha solo contestato con fermezza la decisione americana è passata al contrattacco chiedendo a tutti i Paesi del mondo di riconoscere ufficialmente lo Stato palestinese con Gerusalemme Est come capitale.
La Lega Araba ha duramente condannato la decisione americana di riconoscere Gerusalemme capitale di Israele. Il Segretario Generale della Lega Araba, Ahmed Aboul-Gheit, ha definito la decisione del Presidente Trump «pericolosa e inaccettabile» e un «flagrante attacco a una soluzione politica del conflitto israelo-palestinese». In un dichiarazione diffusa subito dopo la riunione Aboul-Gheit ha detto che la decisione di Trump «è contro la legge internazionale e solleva interrogativi sugli sforzi americani per sostenere la pace tra Palestina e Israele».
Il cosiddetto ministro degli Esteri palestinese, Riyad al-Maliki, parlando ai giornalisti prima dell’incontro al Cairo, ha detto che i palestinesi non possono più accettare gli Stati Uniti come mediatori nel processo di pace in quanto ora «si sono posizionati come partito in una disputa e non come un mediatori».
La Lega Araba ha chiesto alle Nazioni Unite di emettere una risoluzione che condanni la decisione americana ma più ancora ha chiesto alle nazioni del mondo di riconoscere unilateralmente lo Stato di Palestina con Gerusalemme Est come capitale. «Invitiamo tutti i paesi che sostengono la pace a rifiutare la decisione del presidente degli Stati Uniti, consideriamo la decisione ingiusta e chiediamo a tutti di riconoscere la Palestina come stato e Gerusalemme Est come sua capitale» ha detto il capo della Lega Araba.
Il ministro degli Esteri egiziano, Sameh Shoukry, ha dichiarato che il cambiamento di politica di Trump «pone la regione sull’orlo dell’esplosione». Mohammed Bin Abdulrahman Al Thani, ministro degli esteri del Qatar, ha chiesto «tutte le misure possibili secondo il diritto internazionale», mentre il suo omologo libanese ha chiesto alla Lega di prendere in considerazione l’imposizione di sanzioni agli Stati Uniti.
Tuttavia secondo diversi giornalisti e analisti arabi la reazione della Lega Araba è “solo a favore di propaganda” perché nella sostanza non porterà a niente. Quasi silente l’Arabia Saudita, poco disposta a mettere in pericolo la lotta all’Iran a causa dei palestinesi.