La Russia non vince mai da sola

26 Novembre 2024
Russia e orso russo con mitra

Recentemente ho avuto una discussione con qualcuno che crede veramente nella Russia e in tutte le stupidaggini su di essa di cui decenni di incontrollata propaganda hanno impregnato l’Occidente.

Questa persona mi ha vomitato addosso un groviglio di assunzioni che a prima vista uno sprovveduto potrebbe prendere per buone e crederci, relativamente al presunto debito di riconoscenza che noi europei avremmo, a sentire la propaganda russa, nei confronti dell’Impero Russo e della Unione Sovietica di cui, a ragione o a torto, la Federazione Russa ritiene di essere l’erede e il testimone.

“Stai parlando di un Paese che non si arrese a Napoleone… sopportò il peso della invasione nazista… tenne insieme tanti diversi paesi adiacenti per ottant’anni e li liberò dandogli l’indipendenza… che costruì una ferrovia che rivaleggia con l’impresa del Canale di Panama. La Russia non ha bisogno della Cina, della Corea del Nord o di Cuba… e può farcela dannatamente bene senza di voi. Inoltre, potete andare all’inferno – o all’UE, alla NATO, e al G7”.

Orgoglio e energia. Molti. Troppi e ingiustificati, lo si può sentire dalle parole che ha usato.
Fra le righe “sento” molta similitudine con la favola della volpe e l’uva, soprattutto alla fine…

L’interlocutore ha pensato di potere “sfogare” la propria frustrazione con me. La frustrazione non è un buon sentimento. Ma anche logica e ragione appartengono agli umani…

Ho preferito lasciare il mio aggressivo interlocutore nel suo brodo, e non abboccare al suo amo, che mi avrebbe portato a una discussione dal crescendo rossiniano. Ma ritengo che una buona risposta sarebbe potuta essere questa:

Caro adoratore del Cremlino, io credo che tu ecceda nel dare credito alla Russia come sopravvissuta, intesa come erede dell’URSS e dell’Impero russo. Io sono d’accordo che l’URSS e i suoi cittadini siano sopravvissuti a tempi difficili. Ma questi sono stati determinati da cause interne, storicamente accertate.

Il tuo tono implica che il presunto “valore” russo sia a causa di innate doti di resistenza e determinazione. Come se quello russo fosse un popolo “superiore”.

Napoleone ha invaso la Russia al tempo dei cavalli, dei carri e dei fanti appiedati. Per un invasore non meccanizzato, la Russia è sempre stata troppo vasta e i suoi inverni troppo rigidi. Non fu la Russia a fermare Napoleone: lo fecero le distanze geografiche e il clima.

Anche la sopravvivenza della Russia all’invasione tedesca della 2^ Guerra Mondiale non è dovuta a eccelse tattiche militari, alla bravura dei combattenti o alle virtù personali. Anche l’invasione tedesca fu condannata dalle distanze e dalle condizioni atmosferiche. Inoltre, la Germania stava subendo gli attacchi degli alleati occidentali, mentre l’URSS veniva aiutata dal Regno Unito e dagli Stati Uniti, che le hanno fornito incredibili quantità di attrezzature militari e umanitarie.

Quando si osserva che, nella sua lotta contro l’Ucraina, la Russia può dannatamente “fare a meno” degli alleati, si trascura di rilevare che, storicamente, la Russia deve ancora vincere una battaglia moderna senza considerevoli aiuti esteri.
Le scaramucce che URSS e Russia hanno avuto a partire dalla Seconda Guerra Mondiale sono state contro paesi di dimensioni inferiori, situati lungo il suo confine e che all’inizio erano praticamente indifesi.
La “non-guerra” con l’Ucraina non differisce, in quanto al momento dell’invasione gli aiuti internazionali alle Forze Armate di Kyiv stavano appena cominciando.

Per proseguire questa “non guerra”, la Russia necessita di forniture militari iraniane e nordcoreane e persino di truppe, che ottiene dalla Corea del Nord e da un numero di paesi del Terzo Mondo in cui emissari russi “imbrogliano” centinaia di disperati che cercano il benessere e invece finiscono a combattere gli ucraini.

Secondo lo storico russo Boris Sokolov: “…senza queste spedizioni occidentali nell’ambito del Lend-Lease, l’Unione Sovietica non solo non sarebbe stata in grado di vincere la Grande Guerra Patriottica, ma non sarebbe stata nemmeno in grado di opporsi agli invasori tedeschi”.

Ha commentato questo anche Nikita Krusciov, Commissario Militare e Ufficiale di Collegamento tra Stalin e i suoi generali durante la Seconda Guerra Mondiale: “Vorrei raccontare alcune osservazioni che Stalin fece e ripeté più volte mentre discutevamo liberamente tra di noi. Dichiarò senza mezzi termini che se gli Stati Uniti non ci avessero aiutato, non avremmo vinto la guerra… non avremmo potuto resistere alla pressione della Germania e avremmo perso la guerra”.

Lo stesso Josip Stalin, durante la Conferenza di Teheran del 1943, lo riconobbe: “Senza le macchine americane noi non avremmo mai potuto vincere la guerra”.

Si dice che il Maresciallo sovietico Georgy Zhukov abbia detto: “…Alcuni dicono che gli alleati non ci hanno veramente aiutato… Ma ascoltate, non si può negare che gli americani ci hanno spedito materiale senza il quale non avremmo potuto equipaggiare i nostri eserciti… o essere in grado di continuare la guerra”.

Il sostegno degli Alleati alla Russia durante la Seconda Guerra Mondiale fu monumentale, i dettagli possono essere trovati qui.

Riepilogando i dati principali e omettendo le forniture “umanitarie”, destinate alla sopravvivenza della popolazione sovietica, dall’ottobre 1941 al maggio 1945 gli USA fornirono all’URSS 17 milioni e mezzo di tonnellate di materiali bellici:

  • – 13.303 veicoli da combattimento
  • – il 53% di munizioni, proiettili, mine e esplosivi usati dai sovietici
  • – il 58% del carburante consumato dall’aviazione sovietica (parte delle 2.670.371 tonnellate di gas e petrolio)
  • – 92% della capacità ferroviaria sovietica (1.977 locomotive e 11.075 vagoni ferroviari)
  • – 427.284 camion
  • – 4.478.116 tonnellate di cibo

Anche la Gran Bretagna, che in quel momento era sotto il diretto attacco del Terzo Reich, fornì all’URSS materiale bellico, dal giugno 1941 al maggio 1945:

  • – 7.000 aerei
  • – 27 navi militari
  • – 5.218 carri armati
  • – oltre 5.000 cannoni anticarro
  • – 4.020 ambulanze e camion
  • – Motori aeronautici per un valore di 1,15 miliardi di sterline
  • – 1.474 impianti radar
  • – 4.338 apparecchi radiotrasmittenti
  • – 600 radar e sonar navali
  • – centinaia di cannoni navali

Recentemente, la Russia ha chiesto forniture militari alla Corea del Nord e alla Cina. Perché farlo, se la Russia è così forte e non ha bisogno di essere aiutata? Senza quelle forniture la Russia non riuscirebbe a proseguire con prospettive di successo la “non-guerra” in Ucraina.

La Russia non è autosufficiente: non riesce a produrre da sola tanto materiale bellico da potere ripristinare i consumi o ripianare le perdite che subisce nella corrente “non-guerra”.

Nemmeno l’Ucraina lo è, ma nessun ucraino va in giro vantando la “potenza” del suo Paese…

Segue il secondo punto del mio disaccordo.

La Russia non ha mai tenuto insieme paesi diversi per 80 anni e poi “li ha rilasciati per l’indipendenza”.

Messa così, sembra che la Russia li abbia tenuti sotto l’ala protettiva, come fa la chioccia, e che poi li abbia generosamente liberati, invece, le nazioni invase dalla Russia durante la Seconda Guerra Mondiale furono occupate e dominate contro la loro volontà.

E poi la Russia fu costretta a lasciarle andare perché quelle nazioni volevano l’indipendenza e lottavano per essa: si sono liberate e se ne sono andate…

Ora, in effetti, Putin rivendica terre che l’Unione Sovietica non ha mai posseduto di diritto.

Il terzo punto: nessuna linea ferroviaria di superficie costruita dalla Russia può essere confrontata con il lavoro di ingegneria e le prestazioni del Canale di Panama.

Dal punto di vista umano, la costruzione del Canale di Panama richiese la vita di oltre 25mila persone.

Dal punto di vista ingegneristico, lo scavo e la rimozione di 298 milioni di metri cubi di terra.

Dal punto di vista economico, transita ogni anno per il Canale di Panama il 6% delle spedizioni commerciali mondiali.
Ciò supera l’intera circolazione annuale delle merci in Russia.

Non mi sembra che la Russia abbia molto di cui vantarsi.

Fabio Bulfoni

Project Manager e autore. Elabora strategie di Project Management. Consulente di un'associazione ucraina di costruttori. Scrive quotidianamente di Ucraina e guerra. Autore di "How to restore Ukraine" e "Kremlin Tales".

Go toTop