Settimane fa quando la petroliera Stena Impero venne sequestrata dai Pasdaran, gli Stati Uniti avevano offerto aiuto per un supporto navale alla Royal Navy britannica, in modo da poter prevenire altre azioni ostili di questo tipo.
Il dimissionario governo May rifiutò, snobbando l’offerta americana per non seguire la politica di Trump e chiedendo invece l’aiuto dell’Unione Europea. Aiuto che puntualmente non è arrivato.
Infatti i maggiori paesi non hanno risposto: la Germania come al solito si è defilata mentre la Francia ha differenti obbiettivi geopolitici, oltre al fatto che non vogliono fare torti all’Iran.
Uno strano atteggiamento quello di organizzare una “squadra UE” quando la Gran Bretagna si appresta ormai alla Brexit e rifiuta l’aiuto di quello che si considerava, dal punto di vista storico, il suo più vicino alleato.
Ora invece sembra che, in parte, l’idea sia cambiata con il nuovo governo alla guida del neo premier Boris Johnson.
Tramite un comunicato il governo Britannico ha annunciato la partecipazione a una task force con la US Navy nel Golfo Persico.
La Royal Navy in quelle acque ha il cacciatorpediniere (Destroyer) HMS Duncan e la fregata anti-sommergibile HMS Montrose al quale si aggiungeranno due Destroyers della US Navy. I due tipi, fregata ma soprattutto i cacciatorpedinieri, sono navi da guerra veloci e adatte alla scorta di navi più grosse, sia mercantili che gruppi da battaglia.
Ma il governo di Sua Maestà ha affermato che la volontà è quella della sicurezza e la libertà di navigazione dei mercantili attraverso il passaggio nel Golfo Persico, e la collaborazione con la US Navy serve per assicurare il passaggio in sicurezza nello Stretto di Hormuz e conclude:
“Il Governo rimane impegnato a lavorare con l’Iran per ridurre le tensioni nella regione e per mantenere l’accordo sul nucleare Iraniano, visto come il mezzo migliore per prevenire un Iran armato dell’atomica”
Da questo punto di vista sembra non sia cambiato l’atteggiamento verso quello che Trump definiva “un pessimo accordo” . Si spera solo che sia un passaggio temporaneo visto che Boris Johnson oltre ad essere molto vicino agli Stati Uniti e Israele ne ha sempre condiviso le visioni geopolitiche.