In questi giorni durante i quali Israele e palestinesi sono tornati prepotentemente a combattersi, in molti mi hanno chiesto quali sono le ragioni per cui sostengo Israele e, soprattutto, quali sono le differenze tra Israele e palestinesi che impediscono la pace.
La prima e più evidente differenza tra i due è che Israele è una democrazia, cioè un Paese governato da persone elette dal popolo.
La Palestina invece, sia che si parli di quella in Giudea e Samaria (la cosiddetta “Cisgiordania”) governata dalla Autorità Palestinese (AP), sia che si parli di quella della Striscia di Gaza governata da Hamas, sono dittature a tutte gli effetti.
La prima, quella in Cisgiordania, è per così dire più “morbida”, cioè è una dittatura meno evidente dove il popolo non può votare chi lo governa (Abu Mazen è ormai in carica da 16 anni quando il suo mandato scadeva nel 2009), ma non può nemmeno contestarlo se non vuol finire in prigione o sparire nel nulla. Ormai non si contano più gli oppositori di Abu Mazen costretti a fuggire o imprigionati, così come i giornalisti scomodi.
La seconda, quella nella Striscia di Gaza, è a tutti gli effetti un regime islamico fondamentalista, niente di diverso da quello che era lo Stato Islamico.Hamas non va per il sottile come ci ricorda bene la vicenda di Vittorio Arrigoni, ucciso proprio da Hamas perché aveva osato contestarlo (l’articolo intitolato “Vaffanculo Hamas. Vaffanculo Israele. Vaffanculo Fatah. Vaffanculo ONU. Vaffanculo UNWRA. Vaffanculo USA! ” Il Manifesto dei giovani di Gaza” è molto opportunamente sparito ma se ne trova una piccola traccia su Facebook).
Hamas uccide i Gay, uccide chiunque sia in qualche modo diverso, uccide chiunque osi mettere in discussione la loro ideologia e il loro pensiero.
Già solo questo dovrebbe bastare ai cosiddetti “difensori dei Diritti Umani” per capire che la parola “Diritti Umani” si trova all’opposto della parola “Palestina” comunque la si guardi.
La seconda marcata differenza tra Israele e Palestina è il comportamento dei rispettivi vertici dove i primi spendono miliardi di dollari per proteggere la propria popolazione, i secondi usano la sua popolazione per proteggere se sessi.
In Israele il credo numero uno dell’IDF è proteggere la popolazione, in Palestina è usare la popolazione per proteggersi.
Ma non è solo questo. Sempre per quanto riguarda il rispettivo comportamento dei vertici (ricordiamo che in Israele vengono eletti liberamente), nello Stato Ebraico si spendono miliardi per lo sviluppo economico e sociale del Paese, in Palestina i miliardi donati da tutto il mondo per lo sviluppo sociale ed economico spariscono nel nulla, nelle tasche dei boss palestinesi, con il risultato che oggi la cosiddetta “Palestina” è uno dei paesi con l’indice di sviluppo e di benessere più basso al mondo.
Da oltre 70 anni la Palestina viene letteralmente sommersa di denaro, eppure non si vede il minimo segno di sviluppo. Come mai?
Mi fermo qui perché credo che per chiunque con un minimo di intelletto già solo questo possa bastare per capire da che parte stare. Ma ci sarebbe ancora molto da dire.
Purtroppo credo che non sia una questione di intelletto ma che dipenda tutto dall’odio verso gli ebrei, quello che comunemente chiamiamo antisemitismo. Non ammetterlo significa negare la realtà.
Diversamente non ci sarebbe bisogno di scriverle queste cose, basterebbe solo guardare senza paraocchi le due realtà per capire da che parte stare.