L’Iran ha svelato le sue nuove armi, due “smart bomb” e un missile aria superficie. Si tratta del “Balaban”, “Yasin” e Qaem (o Ghaem) e sono un prodotto dell’industria iraniana. Per le capacità e le caratteristiche, la produzione di queste armi non sono soggette a embargo o sanzioni.

Il “Balaban” (nome che deriva da una specie di uccello pescatore) è una “smart bomb” dotata di ali in modo da avere un raggio d’azione più ampio. Ha un sistema a guida GPS e vari sensori. Può essere montata su aerei o su droni.

Smart bomb Balalan

Lo “Yasin” ha un raggio d’azione di 50 km, ed è considerato a lungo raggio per questa categoria di ordigni. Dotata di ali anche questo tipo di “smart bomb” è omologata per essere montata su aerei e droni.

Yasim smart bomb

Infine il Qaem o Ghaem, è un missile di precisione aria-superficie dotato di sistema per ricerca di calore è adatto per colpire obbiettivi fortificati con un margine di errore di 50 cm! Comparabile più o meno con l’AGM-65 “Maverick” americano.

Qaem o Ghaem, missile di precisione aria-superficie

La descrizione e le caratteristiche non vengono da analisti ma dal Brigadiere Generale Amir Hatami del Ministero della Difesa iraniano.

Indipendentemente dall’efficacia, gli ordigni possono essere lanciati da quasi tutti i jet da combattimento della IRIAF, l’aviazione iraniana, ma anche dai nuovi droni armati Mohajer-6 delle IRCG (i Pasdaran), prodotti dall’industria locale a partire dagli anni 80 e sviluppati fino alla sesta versione. Anche il Venezuela ne è dotato, ma della quarta versione, il Mohajer-4.

La propaganda delle Guardie Rivoluzionarie ha dichiarato che possono colpire gli obbiettivi statunitensi nella regione qualora si verificasse una minaccia agli interessi della repubblica islamica.

Ma queste armi tattiche sono del tutto inutili se utilizzate da velivoli ormai obsoleti di cui è dotata la Islamic Republic of Iran Air Force che lasciano una grande traccia radar, visto che utilizza tecnologia degli anni 70.

In alcuni video si vede un jet J-7 della IRIAF di produzione cinese (gli ultimi acquisti dell’Iran risalente agli anni 90, ma il progetto è vecchio di mezzo secolo) mentre lancia in quota uno degli ordigni. Prima di essere lanciato o di individuare l’obbiettivo, gli aerei verrebbero intercettati molto prima dai moderni radar avversari. L’efficacia dei droni è più seria visto i danni che stanno provocando quelli utilizzati dai ribelli Houthi in Arabia Saudita.