Lo schiaffo del Mossad a Teheran dimostra la vulnerabilità iraniana

3 Maggio 2018

Se il Mossad riesce a organizzare e portare a termine una operazione come quella della sottrazione di tonnellate di documenti segreti riguardanti il programma nucleare iraniano e a portarli a casa nonostante le migliaia di Km che dividono Israele dall’Iran, a Teheran non devono stare tanto tranquilli.

A parte l’importanza di quei documenti che, sebbene non dimostrino che l’Iran stia ancora portando avanti il proprio programma nucleare dimostrano però che ha mentito alla comunità internazionale e che potrebbe ancora farlo, l’operazione del Mossad è stata un capolavoro da storia della intelligence, qualcosa di impensabile fino a pochi giorni fa.

Non c’è al mondo un servizio di intelligence che non si stia chiedendo come diavolo ha fatto il Mossad a trafugare una mole di documenti così imponente senza essere scoperto, a caricarli da qualche parte e a trasferirli in Israele, cioè a oltre mille Km di distanza, il tutto senza che gli iraniani se ne accorgessero.

E sicuramente se lo staranno chiedendo anche a Teheran dove voci non confermate parlano di dirigenti del Vevak, il servizio segreto iraniano, messi letteralmente sulla graticola per non aver scoperto l’operazione del Mossad in terra persiana.

E si perché fino ad oggi si è parlato solo dei documenti trafugati e della loro valenza, ma non di come siano stati sottratti agli iraniani o di come una simile operazione dimostri l’estrema vulnerabilità del sistema di sicurezza iraniano.

Non esistono, e non potrebbe essere altrimenti, dettagli sulla operazione del Mossad. Forse tra qualche decennio un qualche Edward Snowden qualsiasi ci renderà edotti di come il servizio segreto israeliano sia riuscito a portare avanti una simile operazione, ma per il momento rimane un mistero inspiegabile.

E probabilmente non se lo spiegano nemmeno gli iraniani che non potranno non essere preoccupati dall’enorme falla nella loro sicurezza evidenziata da questa operazione del Mossad.

Se gli israeliani sono riusciti a entrare in un deposito segreto in Iran, caricare tonnellate di documenti segreti e trasferirli in Israele senza essere scoperti, chi si cura della sicurezza interna all’Iran non deve dormire sonni tranquilli.

E non dormiranno sonni tranquilli nemmeno quelli che un giorno si e l’altro pure minacciano Israele. Sapere che il Mossad può portare a termine una simile operazione significa sapere anche che potrebbero arrivare a loro in qualsiasi momento. Non deve essere un bel vivere.

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