Medio Oriente (Rights Reporter) – L’aereo del comandante in capo dell’esercito pakistano, il Generale Qamar Javed Bajwa, è atterrato ieri sera tardi a Teheran. Il riserbo su questa importantissima visita è stato quasi totale com’è logico che avvenga quando in ballo ci sono decisioni che possono cambiare gli equilibri militari di regioni importanti come il Medio Oriente.
Oggi il capo dell’esercito pakistano incontrerà il suo omologo iraniano, il Generale Mohammad Baqeri, per discutere di come aumentare la collaborazione militare tra i due Paesi confinanti. In ballo non c’è solo il discorso della sicurezza dei confini comuni ma un vero e proprio accordo di collaborazione militare ad ampio raggio che non prevede solo la lotta al terrorismo di ISIS e di Al Qaeda ma anche una serie di iniziative congiunte finalizzate alla istituzione di una alleanza militare ad ampio spettro che con facilità andrà a toccare anche il settore dei missili balistici e quello nucleare.
L’incontro tra i capi dell’esercito pakistano e di quello iraniano è la logica conseguenza degli accordi di collaborazione stipulati dal ministro degli Esteri iraniano Mohammad Javad Zarif nel suo viaggio in Pakistan del maggio scorso, accordi che tra le altre cose prevedevano proprio un aumento della collaborazione militare tra Pakistan e Iran e l’istituzione di un famigerato “comitato di sicurezza congiunto” che nell’ottica dei due Paesi dovrebbe servire inizialmente a bloccare il possibile trasferimento dello Stato Islamico nelle aree tribali del Pakistan e dell’Afghanistan e a bloccare il traffico di droga che continua ad alimentare le casse dei talebani, per poi diventare qualcosa di portata più vasta che coinvolga invece tutti i settori militari nei quali le due potenze regionali sono impegnate, a partire dalla ricerca sui vettori balistici e, si teme, anche in campo nucleare visto che il Pakistan è una delle potenze nucleari in possesso di un arsenale di tutto rispetto.
La questione, nonostante sia di indubbia serietà, è stata letteralmente snobbata dagli Stati Uniti che dallo scorso maggio, cioè dal viaggio di Zarif in Pakistan, si sono ben guardati dall’intervenire con le autorità pakistane onde evitare una alleanza che porti a una collaborazione militare che nei fatti sarebbe devastante per tutto il Medio Oriente e cambierebbe sensibilmente gli equilibri geo-politici regionali.
In Pakistan vive la seconda più grande comunità sciita del mondo dopo l’Iran e in un momento in cui la lotta interna al mondo islamico tra sciiti e sunniti assume sempre più i contorni di un conflitto aperto, una alleanza militare tra Iran e Pakistan potrebbe realmente sconvolgere tutti gli equilibri del Medio Oriente e non solo. Peccato che a Washington non stiano facendo nulla per impedirlo nonostante il Pakistan sia fondamentale nella lotta ai talebani e al terrorismo islamico.
Seguici su…