Un secondo dopo la liberazione di Samir Kuntar in cambio dei corpi di Eldad Regev e Ehud Goldwasser, il Mossad era già all’opera per eliminarlo. Al suo arrivo in Libano gli Hezbollah lo accolsero come un eroe (per loro uccidere a sangue freddo una bambina di quattro anni è un gesto eroico) e lo nominarono ufficiale di alto rango del gruppo terrorista libanese.
Da allora Samir Kuntar ha diretto alcune operazioni di Hezbollah in Siria e quando è scoppiata la guerra civile e lo scontro con lo Stato Islamico è stato sempre in prima linea al comando di una unità di Hezbollah.
In diverse occasioni Israele ha cercato di colpirlo senza però riuscirvi, cosa che invece è avvenuta ieri sera grazie all’eccellente lavoro di intelligence che ha permesso di individuare con precisione il luogo dove Samir Kuntar, il massacratore di bambini, si era nascosto.
La morte dell’omicida di bambini al soldo di Hezbollah e dell’Iran è un successo del Mossad prima ancora che dell’aviazione israeliana. Le informazioni raccolte direttamente sul terreno e il coordinamento con le forze di opposizione siriane hanno permesso di individuare con precisione il luogo dove Samir Kuntar si nascondeva, una casa nella città siriana di Jaramana, vicino a Damasco. L’ordine di attacco è partito direttamente dai vertici della IAF dopo un veloce coordinamento con le forze russe affinché non puntassero i loro missili S-400 contro i caccia israeliani che hanno quindi potuto agire con tranquillità e precisione.
Le reazioni di Hezbollah
“Alle ore 10:15 di sabato 19 dicembre aerei da guerra sionisti hanno colpito un edificio residenziale nella città di Jaramana. Il decano dei detenuti liberati dalle carceri israeliani, il fratello Mujahid Samir Kuntar, è stato martirizzato”. Così scrive Al-Manar, la TV di Hezbollah. Sui social media i gruppi legati ai terroristi libanesi parlano di collaborazione tra Israele e ISIS. Su Al-Jazeera diversi utenti che commentano la notizia della morte di Samir Kuntar parlano di “prova lampante della collaborazione tra Israele e ISIS” in quanto a loro dire Israele avrebbe eliminato uno dei più pericolosi nemici dello Stato Islamico, dimenticando che prima di tutto Samir Kuntar era nemico di Israele. I leader di Hezbollah per il momento tacciono ma fonti libanesi parlano di “furore” e di “voglia di vendetta”. Hezbollah ha dato il via a una imponente caccia alla talpa. In pochi conoscevano gli spostamenti di Samir Kuntar ed è chiaro che l’opposizione siriana da sola non sarebbe stata in grado di fornire le informazioni al Mossad. La spiata è venuta da dentro Hezbollah.
I retroscena dell’azione israeliana
Secondo alcuni racconti che non trovano però riscontri, il Mossad sapeva della casa a Jaramana da diversi giorni. Mancava solo di sapere quando Samir Kuntar sarebbe stato al suo interno. Per questo nei giorni scorsi c’è stato un intenso scambio di informazioni sugli spostamenti del terrorista di Hezbollah con l’opposizione siriana e con elementi di altri servizi segreti arabi. Quando c’è stata la certezza che ieri sera Samir Kuntar sarebbe stato in quella casa lo IAF si è immediatamente coordinato con la difesa russa e ha organizzato il raid aereo.
Israele non dimentica e non perdona
A parte l’alto profilo militare di Samir Kuntar, che ne faceva comunque un obbiettivo primario, l’eliminazione del terrorista massacratore di bambini israeliani era una priorità sin dalla sua liberazione. Il Mossad ha lavorato continuamente alla sua individuazione ed eliminazione arrivando vicinissimo all’obbiettivo per almeno un paio di volte. Ma fino a ieri sera Samir Kuntar era sempre riuscito a sfuggire al suo destino rifugiandosi in case sicure in Siria, protetto amorevolmente dal regime di Damasco. Ora giustizia è stata fatta ed è un messaggio molto forte per tutti i nemici di Israele, un messaggio che dice chiaramente che per i nemici di Israele e per i terroristi non c’è nessun luogo sicuro, la giustizia israeliana arriva ovunque.
Scritto da Einav Ben H.