Sbagliare è umano ma perseverare è diabolico. E Catherine Ashton sembra proprio l’esempio lampante della diabolicità intesa come perseverare nella stessa linea palesemente sbagliata. Questo la Ashton lo fa in genere, ma con l’Iran è particolarmente diabolica.
Così succede che a margine della riunione informale dei Ministri degli Esteri dell’Unione Europea che si è tenuta ieri a Dublino, la rappresentante della politica estera europea si lanci in dichiarazioni del tutto inappropriate e che, probabilmente, non spettano nemmeno a lei.
Parlando dell’Iran e delle trattative tra il gruppo dei 5+1 e Teheran sul programma nucleare iraniano, la Ashton ha detto che “occorre trovare una soluzione diplomatica al problema del nucleare iraniano” e che per questo “servirà altro tempo”.
Vorremmo ricordare alla baronessa inglese che sono anni che le trattative con l’Iran non producono alcun passo avanti e che nel frattempo Teheran è arrivata a un passo dalla bomba atomica. Vorremmo ricordare che in tutti questi anni l’Iran ha letteralmente preso per i fondelli tutta la comunità internazionale e che se si è arrivati (probabilmente) alla vigilia di una azione militare molte delle colpe sono anche sue (di Catherine Ashton n.d.r.) che in tutti questi anni non ha fatto niente di concreto per fermare la corsa iraniana verso la bomba atomica, anzi, con il suo ambiguo e vergognoso comportamento ha contribuito in maniera decisiva ai progressi iraniani nel settore degli armamenti nucleari.
Ma tutto questo Catherine Ashton lo sa benissimo e non c’è certo bisogno che qualcuno glielo ricordi. E allora perché negli ultimi due giorni è tornata sullo stesso argomento almeno tre volte? Semplice, perché ha capito che il tempo è finito e che tutti i suoi errori (se di errori si può parlare) stanno venendo al pettine. La politica palesemente anti-israeliana di Catherin Ashton finisce qui. Il tempo è scaduto.
Chiaro che la stampa iraniana abbia ripreso le parole di Catherine Ashton e le ha sparate con titoloni roboanti in prima pagina, questo insieme a minacce esplicite verso Israele nel caso decidesse di attaccare le centrali nucleari iraniane, come quella del presidente del comitato per la sicurezza nazionale dell’Iran, Alaeddin Boroujerdi, il quale ieri sera ha detto che “un attacco alle centrali nucleari iraniane costerà l’esistenza a Israele”. Ma quella di Alaeddin Boroujerdi è solo l’ultima di una serie di dichiarazioni dello stesso tenore, chiaro sintomo di un nervosismo crescente.
La Ashton ha annunciato nuovi colloqui con l’Iran per i prossimi 5 e 6 aprile, colloqui che si terranno ad Almaty, in Kazakistan. Gli ennesimi inutili colloqui che servono solo a far prendere altro tempo a Teheran e non certo a risolvere il problema. La baronessa non demorde ma ormai la sua linea è agli sgoccioli.
Sarah F.