Sono oltre tremila i russi arrestati dalla polizia per aver protestato contro l’invasione russa dell’Ucraina e per aver contestato Vladimir Putin.
A riferirlo è OVD-info che nel momento in cui scriviamo calcola in 3093 i russi arrestati a causa del loro dissenso verso la guerra e verso Putin.
L’organizzazione indipendente pubblica anche l’elenco dei detenuti e afferma che dalla prossima settimana ci saranno ben sette tribunali politici speciali che giudicheranno i detenuti.
Ieri si sono svolte proteste contro la guerra in 34 città russe mentre fioriscono le petizioni che chiedono a Putin di fermare l’invasione dell’Ucraina, petizioni che stanno raccogliendo centinaia di migliaia di firme nonostante l’oscuramento del regime sulle informazioni che riguardano l’aggressione russa all’Ucraina.
Continuavano ad arrivare anche lettere aperte che condannavano l’invasione russa dell’Ucraina. Sabato più di 6.000 operatori sanitari ne hanno firmata una, oltre 3.400 architetti e ingegneri ne hanno firmata un’altra mentre 500 insegnanti ne hanno firmata una terza. Giovedì scorso ne avevano firmata e pubblica una anche l’ordine dei giornalisti.
Un importante museo d’arte contemporanea di Mosca chiamato Garage ieri ha annunciato che avrebbe interrotto i suoi lavori «finché la tragedia umana e politica che si sta svolgendo in Ucraina non sarà cessata».
«Non possiamo sostenere l’illusione della normalità quando si verificano tali eventi», afferma la dichiarazione del museo. «Ci vediamo come parte di un mondo più ampio che non è diviso dalla guerra».
Una petizione online per fermare l’attacco all’Ucraina, lanciata poco dopo il suo inizio giovedì mattina, sabato sera aveva raccolto oltre 780.000, rendendola una delle petizioni online più supportate in Russia negli ultimi anni.
I russi non sono con Putin e non vogliono questa guerra. Nessuno in Russia, a parte Putin, voleva e vuole questa guerra. Solo chi non è informato [bene] come gli abitanti delle zone rurali sostiene Putin, che non è un dettaglio da niente visto che sono la maggioranza del Paese. Ma ancora probabilmente non hanno capito bene cosa sta succedendo e cosa succederà alla Russia posta in isolamento.
Organizzazioni come OVD-info servono anche a questo, a raggiungere quelle persone ancora soggette alla censura di regime o imbambolate dalla falsa informazione che l’apparato russo gestisce sa gestire con molta sapienza.