Non bastava l’affronto di vedere l’Arabia Saudita ai vertici della Commissione per i Diritti Umani dell’Onu, ci voleva che anche l’UNESCO si piegasse ai voleri dell’Islam per far capire cosa sia veramente diventato questo organismo ormai desueto che si chiama Onu.
La risoluzione votata ieri dal United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization (UNESCO) è la prova lampante che nemmeno gli organismi dell’Onu che dovrebbero basarsi su fatti storici e culturali certi sfuggono al controllo delle bugie islamiche. Caduta all’ultimo momento l’incredibile proposta avanzata da diversi Paesi arabi di dichiarare il Muro del Pianto, cioè il luogo più sacro all’ebraismo, un luogo sacro all’Islam il che sarebbe stato veramente troppo, arriva comunque una risoluzione che la dice parecchio lunga su chi comanda alle Nazioni Unite e nei suoi tanti organismi.
Nella risoluzione viene prima di tutto ripetuta la bugia che Israele vorrebbe cambiare lo status quo del Monte del Tempio e che impedisce ai musulmani di andare a pregare alla moschea di Al-Aqsa, una bugia facilmente verificabile sul terreno oltre che un completo capovolgimento della verità visto che sono gli arabi a scagliarsi contro ebrei e cristiani che vogliono andare a pregare nei loro luoghi sacri. L’UNESCO “condanna con fermezza l’aggressione israeliana e le misure illegali che limitano la libertà di culto e di accesso alla mosche di Al-Aqsa”, una formula che sembra dettata direttamente da Abu Mazen piuttosto che basata sui fatti e che capovolge completamente la verità sul terreno scambiando prima di tutto gli aggressori musulmani con gli aggrediti di ogni altra religione. Ma non è tutto, la risoluzione afferma anche che la Tomba dei Patriarchi (denominata nella risoluzione con il nome arabo di Al-Haram Al-Ibrahimi) e la Tomba di Rachele (denominata dall’UNESCO moschea di Bilal Ibn Rabah) sono parte integrante della Palestina, il che fa pensare che all’UNESCO abbiano già tracciato i confini di uno Stato che ancora non c’è senza tenere minimamente conto né della storia antica né di quella moderna oltre che a trasformare due luoghi storicamente ebraici in luoghi musulmani. E’ un po’ come se di dichiarasse che il Santo Sepolcro è un luogo di culto islamico.
Già è ridicolo che un organismo dell’Onu che nel suo nome mette le parole “ Educational, Scientific and Cultural” si sia preso la responsabilità di riconoscere nel 2011 la Palestina e i palestinesi che di “Educational, Scientific and Cultural” non hanno proprio nulla visto che vivono di odio, di non cultura e di educazione alla violenza. Ma che l’UNESCO, in un momento in cui l’Islam sta distruggendo nel nome di Allah i maggiori siti archeologici sotto la sua tutela (Palmira è solo l’ultimo), si pieghi così remissivamente alla prepotenza islamica lasciata completamente basiti e stupefatti. E’ vero, ormai dell’Onu non deve più meravigliare nulla, ma a tutto c’è un limite e se anche un organismo che basa la sua esistenza sulla cultura, sulla preservazione della storia e dei luoghi storici, si piega alle bugie islamiche senza battere ciglio, allora l’Onu è veramente alla frutta e non c’è più alcuna possibilità di salvarlo.
Cosa ci dobbiamo aspettare adesso dall’UNESCO e dall’Onu? Che stabiliscano che il Vaticano è un luogo di culto islamico?
Scritto da Einav Ben H.
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