Per chi fa confusione su Hamas o sui cosiddetti “palestinesi”

Medio OrientePer chi fa confusione su Hamas o sui cosiddetti “palestinesi”

A parte le primissime ore dopo il massacro di ebrei perpetrato in Israele sabato scorso da Hamas, ore durante le quali nessuno degli antisemiti nostrani ha avuto il coraggio di fiatare, quelle successive sono state un vero festival di ipocrisia, antisemitismo palese o seminascosto, e finanche di pura ignoranza.

A sentire certi commenti o a leggere certi editoriali riferiti non solo all’orrenda strage ma anche alla prevedibile risposta israeliana, sembra quasi che Israele si debba scusare per l’attacco subito e che si debba quasi arrendere ad Hamas non potendo – secondo certi cervelli bacati – attaccare la Striscia di Gaza in quanto ci sarebbero molte vittime civili che con Hamas non c’entrano nulla.

Ho letto commenti allucinanti che descrivono Hamas come “resistenza palestinese”. Ho visto questo gruppo nazista islamico che da decenni tiene in ostaggio milioni di persone essere paragonato ad una sorta di partito politico. Quella assurdità usata anche con Hezbollah che vuole una inesistente separazione tra la cosiddetta “ala politica” e “l’ala militare”, come se l’una non fosse il riflesso dell’altra.

Hamas non è niente di tutto questo. Hamas è figlio legittimo della Fratellanza Musulmana (qui potete leggere chi sono i Fratelli Musulmani), cioè della più importante e potente organizzazione dell’Islam sunnita, madre a suo tempo dell’ISIS che ne concentrava gli obiettivi, cioè jihad globale al fine di creare un Califfato globale.

Noi amiamo la morte più di quanto amiamo la vita. Slogan della Fratellanza Musulmana ripreso anche da Hamas che spiega bene il loro concetto di martirio, la loro fede che impone l’uccisione dell’infedele anche a costo del martirio.

Ma gli infedeli più odiati dalla Fratellanza Musulmana e quindi da Hamas sono gli ebrei

Gli Ebrei sono dietro il materialismo, la sessualità animale, la distruzione della famiglia e la dissoluzione della società” così scriveva nel 1951 Sayyid Qutb, leader dei Fratelli Musulmani, nel suo libro «la nostra battaglia contro gli Ebrei», libro di testo nelle scuole islamiche della Fratellanza Musulmana.

La cinica mattanza di sabato scorso nasce da questa loro idea degli ebrei, degli infedeli. L’ebreo, in quanto tale, va ucciso, eliminato, spazzato via dalla faccia della terra.

Ma questa non è una idea solo di Hamas, questa idea la insegnano nelle scuole della UNRWA della quale da anni chiediamo la chiusura. Qualcuno vorrebbe evidenziare il fatto che c’è differenza tra Hamas e palestinesi. Ebbene, tutto questo dimostra che non è vero, che non c’è alcuna differenza.

Crescono con l’odio dentro e non certo per colpa di Israele ma perché è la loro religione. Tutti gli arabi di Gaza e i musulmani di tutto il mondo che hanno esultato per la mattanza di ebrei perpetrata da Hamas, dimostrano che non c’è nessuna differenza tra Hamas e il resto dell’Islam.

E non che “gli altri palestinesi” siano diversi da Hamas. Solo pochi giorni fa il loro leader, Mahmoud Abbas alias Abu Mazen, ha mostrato al mondo tutto il suo antisemitismo. E questa sarebbe l’alternativa ad Hamas?

Per decenni la comunità internazionale, l’ONU e il mondo arabo ha donato centinaia di miliardi di dollari alla cosiddetta “Palestina” affinché progredissero e creassero il loro stato. Non hanno mai fatto niente di minimamente simile. Tengono in povertà la popolazione araba perché così possono incolpare Israele mentre con quel denaro comprano armi e ci gonfiano i conti correnti dei loro leader. Il tutto senza che nessuno chieda loro conto di dove finiscono questi soldi. Noi lo abbiamo fatto, purtroppo con poco successo.

Ho visto manifestazioni a favore di Hamas dove c’erano ragazze in minigonna, con l’ombelico scoperto e in canottiera che urlavano tutto il loro “amore” per i terroristi palestinesi e il loro odio per Israele. E mi veniva da ridere (anche se ci sarebbe da piangere) perché immaginavo quelle ragazze vestite così nella Striscia di Gaza o in qualsiasi altro posto musulmano. Sarebbero impiccate o sgozzate seduta stante, anche solo per aver protestato (l’Iran insegna). In Israele invece sarebbe una cosa normale, quello stesso Israele che loro vorrebbero cancellare dalle cartine geografiche.

La realtà dei fatti è che i cosiddetti “palestinesi” non hanno nessuna possibilità di diventare un popolo o addirittura una nazione. Non hanno storia; fino a 70 anni fa non esistevano, anzi, i veri palestinesi erano (e sono) gli ebrei. Non hanno una leadership in grado di guidarli verso la creazione di uno stato. I loro leader o sono corrotti o sono terroristi. Non c’è un politico palestinese. Semplicemente non esiste. La loro terra era giordana (nel caso della Cisgiordania) ed egiziana (nel caso della Striscia di Gaza). Non uno dei cosiddetti leader palestinesi è nato in “Palestina”. Non hanno mai avuto una moneta. Fino ad oggi sono vissuti della carità del mondo. In compenso sin da piccoli imparano a uccidere ebrei. È l’unica cosa che sanno veramente fare.

La mattanza di sabato scorso è il punto più alto (passatemi il termine) mai raggiunto dai cosiddetti “palestinesi”. Oltre quello non possono andare. Non sanno creare niente, sanno solo distruggere e uccidere. Non c’è niente altro da dire o da conoscere.

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