Perché è giusto chiedere la testa di Putin

12 Maggio 2022

Ho letto commenti incredibili quando il Presidente americano, Joe Biden, ha chiesto in sostanza la testa di Putin, quando sostanzialmente ha detto che Putin non poteva governare la Russia e che l’Ucraina poteva vincere questa guerra invece di limitarsi a respingere l’invasore, quando ha detto che si doveva fare in modo che la Russia non nuocesse più a nessuno.

Io che non apprezzo Joe Biden per una volta sono stato più che d’accordo con lui. Io che mi reputo pacifista, che è diverso dall’essere un pacivendolo, per una volta credo che per raggiungere di nuovo la pace in Europa, bisogna di nuovo sconfiggere il male con la forza.

Non basta quindi ricacciare indietro i russi fino alle posizioni antecedenti al 23 febbraio come ha detto il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky, a questo punto l’obiettivo concreto che dobbiamo porci è quello di disarcionare Vladimir Putin.

Parlo al plurale perché intendo “noi occidente”, noi nazioni libere e indipendenti. Perché l’attacco russo all’Ucraina non era solo un attacco a Kiev ma era un attacco all’intero occidente.

Durante la parata del 9 maggio il killer di Mosca è arrivato a dire che ha invaso l’Ucraina perché l’occidente stava per invadere territori russi (la Crimea n.d.r.) quando in realtà ha invaso l’Ucraina nell’ambito di un disegno russo più vasto che prevedeva la divisione dell’occidente prima e l’attacco a una parte di esso poi.

Già dai primi giorni di guerra i soldati russi non si sono fatti scrupolo di uccidere civili, violentare donne e bambini (porci). Non sappiamo se avevano ordine di comportarsi così oppure lo fanno sistematicamente, propendo per la seconda che in realtà potrebbe essere collegata alla prima. Ma dopo il massacro di Bucha, dopo le fosse comuni, dopo intere città rase al suolo con decine di migliaia di vittime civili, dopo tutto questo non si può passare con il cancellino e dimenticarsi tutto.

Al di la di come finirà questa guerra, al di la se Putin riuscirà o meno a salvarsi dai suoi stessi “amici”, chiedere la sua testa, metaforicamente parlando, non solo è lecito, è doveroso.

Chiedere che venga incarcerato e processato insieme agli ufficiali e i soldati che si sono resi partecipi delle stragi e delle violenze sui civili ucraini, non solo è lecito, è doveroso.

Putin è palesemente un criminale di guerra, un gangster internazionale che nei prossimi mesi si siederà nei maggiori consessi internazionali. Penso al G20 per esempio. Come possiamo sederci allo stesso tavolo di un criminale di guerra? Come possiamo permettere che il mondo accetti di sedersi con gangster internazionale?

Perché parliamoci chiaro, o Putin in qualche modo viene estromesso dal comando oppure ce lo ritroveremo seduto allo stesso nostro tavolo, ci troveremo di nuovo a dover trattare con lui, con questo criminale internazionale.

Ecco perché è giusto chiedere la testa di Putin. Ecco perché dobbiamo fare di tutto affinché non sia più lui a rappresentare la Russia. Per dirla tutta ci si aspetterebbe che fossero i russi a disarcionarlo, ma se oltre l’80% dei russi lo ama un motivo ci sarà.

Franco Londei

Esperto di Diritti Umani, Diritto internazionale e cooperazione allo sviluppo. Per molti anni ha seguito gli italiani incarcerati o sequestrati all’estero. Fondatore di Rights Reporter

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