Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ha parlato al telefono con il Presidente russo, Vladimir Putin, per discutere del futuro della Siria e degli sviluppi sul terreno dopo che il Consiglio di Sicurezza dell’ONU ha votato per una tregua nel Paese devastato dalla guerra. Lo riferisce l’ufficio stampa di Netanyahu.
Secondo quanto si apprende i due leader avrebbero raggiunto un accordo verbale che sostanzialmente conferma quello di qualche mese fa che stabiliva un coordinamento tra Russia e Israele per le azioni militari in Siria volto a non creare “malintesi e incidenti” tra le due parti. La conferma dell’accordo di coordinamento assume particolare importanza in un momento in cui Russia, Turchia e Iran hanno raggiunto un accordo per spartirsi la Siria e a Gerusalemme hanno il fondato timore che gli iraniani e i loro alleati di Hezbollah cercheranno di trarre il maggior numero di benefici da questo accordo cercando sia di posizionarsi a ridosso dei confini israeliani che di trasferire armi avanzate agli Hezbollah in Libano.
Secondo l’ufficio stampa di Netanyahu «i due leader hanno discusso della situazione in Medio Oriente con particolare attenzione alla situazione siriana confermando l’attuazione degli accordi stipulati ad aprile e a giugno». In sostanza Israele continuerà a vigilare affinché armi avanzate non vengano trasferite agli Hezbollah libanesi e avrà una certa libertà di intervento. In diverse occasioni nei mesi scorsi l’aviazione israeliana è intervenuta in Siria per impedire il trasferimento di armi agli Hezbollah.
Redazione