Una premessa: ho sempre detestato chi appoggiava o, al contrario, criticava Barack Obama per partito preso, cioè per la propria appartenenza o ideologia politica. Allo stesso tempo detesto chi critica o apprezza Donald Trump per lo stesso motivo. Non è perché uno è di sinistra o è di destra che sbaglia o fa bene. Sono i fatti reali che contano, almeno per quanto mi/ci riguarda.
Sono partito da questa considerazione per poter commentare il più liberamente possibile la notizia secondo la quale la prossima settimana il Presidente Trump sarebbe intenzionato ad annunciare la “decertificazione” dell’accordo sul nucleare iraniano senza però ristabilire le sanzioni all’Iran.
Beh, lasciatemi dire che comprendo molto poco questa mossa del Presidente americano. Partendo dal fatto un accordo che in sostanza non impedisce all’Iran di raggiungere la capacità nucleare, non vieta a Teheran di implementare un programma balistico e che impedisce agli ispettori della AIEA di controllare i siti militari iraniani dove probabilmente è più alta la possibilità che gli iraniani implementino il loro programma nucleare, non può essere considerato nemmeno un pessimo accordo ma una porcata, partendo da questo fatto , dicevo, quell’accordo è stato raggiunto tra la comunità internazionale (i famigerati 5+1) e l’Iran, non tra gli Stati Uniti e l’Iran. Il fatto che Trump non ne certifichi più la legittimità non vuol dir che quell’accordo salti, vuol dire solamente che gli Stati Uniti ritengono di uscirne in maniera unilaterale, per di più senza nemmeno ristabilire le sanzioni, decisione che paradossalmente potrebbe portare più danni che benefici.
L’accordo sul nucleare iraniano fortemente voluto da Obama è un festival di porcherie ma l’Iran, secondo l’Agenzia Atomica Internazionale, lo sta pienamente rispettando (e ci mancherebbe altro) il che pone la decisione di Trump totalmente fuori dal consesso internazionale e fornisce agli alleati di Teheran, per esempio la Russia, la scusa ottimale per sostenere militarmente l’Iran senza farsi alcuno scrupolo.
La decisione di Trump, ammesso che le anticipazioni di stampa corrispondano a verità, avrebbe un senso solo se oltre ad uscire dall’accordo gli Stati Uniti non solo procedano al ripristino delle sanzioni (allargandole magari con altre misure) contro Teheran ma che mettano nel conto anche l’ipotesi di usare la forza militare per fermare concretamente la corsa iraniana verso il nucleare, cosa di cui dubito fortemente.
Trump ha ragione quando dice che l’Iran sostiene il terrorismo e adotta una politica espansionista molto aggressiva in Medio Oriente e che quindi viola “lo spirito dell’accordo sul nucleare”, ma non è la violazione di un astratto “spirito” dell’accordo a fare il Diritto Internazionale, contano i fatti concreti e i fatti concreti dicono che l’Iran non sta violando quello schifo di accordo. D’altra parte che motivo avrebbe dato che per gli Ayatollah è una manna dal cielo?
E allora qual’è il punto? Il punto è che la decisione di Trump al lato pratico non cambia nulla semplicemente perché non può cambiare nulla. Cambierebbe qualcosa solo se gli Stati Uniti fossero veramente decisi ad affrontare con “la necessaria durezza” il problema che rappresenta l’Iran e tutto il suo programma militare, da quello nucleare a quello balistico. Ma dubito seriamente che gli USA siano disposti a dichiarare guerra all’Iran. Qualcuno sostiene che questa decisione americana spianerà la strada a un intervento militare israeliano sulle centrali nucleari iraniane. Dubito fortemente anche di questo. Tra i tanti danni fatti da Omaba c’è anche l’aver impedito quando era ancora possibile un attacco alle centrali nucleari iraniane. Oggi la situazione sul terreno è completamente cambiata e un attacco diretto in territorio iraniano provocherebbe un conflitto di vaste proporzioni i cui sviluppi non sono prevedibili e che nessuno, a parte qualche giornalista d’assalto occidentale, vuole.
Ho l’impressione che sulla questione iraniana Trump vada alla cieca. Se Oboma aveva idee decisamente malsane e pericolose oltre ad un preciso ma devastante piano, Trump da l’impressione di non avere alcuna idea, alcun piano preciso e detto francamente non è una buona cosa, né per il Medio Oriente né per Israele.