Il portavoce del Jihad islamico Tariq Salmi ha giurato che “la resistenza è ovunque, pronta e disponibile per il prossimo scontro”, dopo che nove palestinesi, tra cui diversi terroristi legati al gruppo, sono stati uccisi durante un raid dell’IDF a Jenin.

L’IDF ha dichiarato di aver sventato un importante attacco imminente pianificato dal gruppo.

Saleh al-Arouri, vice leader di Hamas, ha giurato che Israele “pagherà il prezzo del massacro di Jenin”.

“La nostra resistenza non si spezzerà e la nostra risposta arriverà presto”.

Intanto l’inviato delle Nazioni Unite in Medio Oriente si è detto “profondamente allarmato e rattristato” per la morte di nove palestinesi durante un raid dell’esercito israeliano nella città cisgiordana di Jenin questa mattina.

“Sono profondamente allarmato e rattristato dal continuo ciclo di violenza nella Cisgiordania occupata. La morte oggi di nove palestinesi, tra cui militanti e una donna, durante un’operazione di arresto israeliana a Jenin ne è un altro esempio lampante”, ha dichiarato il coordinatore speciale delle Nazioni Unite per il processo di pace in Medio Oriente Tor Wennesland in un comunicato.

“Dall’inizio di quest’anno, continuiamo ad assistere ad alti livelli di violenza e ad altre tendenze negative che hanno caratterizzato il 2022. È fondamentale ridurre immediatamente le tensioni e prevenire ulteriori perdite di vite umane”, afferma.

“Esorto e resto attivamente impegnato con le autorità israeliane e palestinesi per stemperare le tensioni, riportare la calma ed evitare ulteriori conflitti”, aggiunge Wennesland.