Siria (Rights Reporter) – Un nuovo rapporto delle Nazioni Unite diffuso ieri in tarda serata accusa il regime siriano di aver usato il gas Sarin per bombardare la città di Khan Shaykhun provocando la morte di oltre 90 civili tra i quali, bambini, donne e anziani.
Secondo gli esperti delle Nazioni Unite che hanno redatto il nuovo rapporto che inchioda il regime di Assad alle sue responsabilità, il 4 aprile di quest’anno un aereo siriano ha sganciato una bomba contente gas Sarin sulla città siriana di Khan Shaykhun provocando la morte di almeno 90 civili e l’intossicazione di centinaia di persone. Il regime siriano aveva detto che la bomba aveva colpito un deposito chimico in mano alla resistenza e che quindi si trattava di un incidente. Tuttavia gli esperti dell’Onu hanno escluso in maniera categorica l’ipotesi di un incidente mentre hanno provato il deliberato atto criminale ordinato da Assad.
Secondo il nuovo rapporto congiunto scritto da esperti delle Nazioni Unite e dai tecnici della Organization for the Prohibition of Chemical Weapons’ Joint Investigative Mechanism (JIM), la versione fornita dal regime di Assad non solo non regge ma è del tutto falsa. Le prove raccolte sul terreno, la tipologia dei fenomeni registrati sulla popolazione, la tipologia stessa dell’attacco escludono a priori l’incidente mentre provano l’atto deliberato. Secondo le prove raccolte dal JIM il regime siriano è responsabile di almeno altri tre attacchi con armi chimiche in Siria nel periodo che va dal 2014 al 2015.
Anche ISIS ha usato armi chimiche
Il rapporto congiunto diffuso ieri sera non accusa però solo Assad. Anche i terroristi islamici di ISIS hanno usato armi chimiche in diverse occasioni. Nel rapporto si parla in particolare dell’attacco effettuato dai terroristi islamici contro la città di Umm Hawsh il 15 e 16 settembre 2016 durante il quale ISIS ha usato gas mostarda contro la popolazione.
Il JIM (Organization for the Prohibition of Chemical Weapons’ Joint Investigative Mechanism) è stato creato all’unanimità dal Consiglio di Sicurezza dell’Onu nel 2015 per controllare il disarmo chimico della Siria e per indagare su diversi episodi in cui sono state usate armi chimiche. Il suo mandato è stato rinnovato anche nel 2016 ed è in scadenza alla fine di ottobre 2017. A causa del suo lavoro il JIM ha fatto però infuriare la Russia che si oppone quindi a un rinnovo del mandato anche per il 2018.