Il terrorismo islamico ha cambiato indelebilmente il nostro stile di vita. Negli ultimi anni ha agito unicamente per raggiungere questo obiettivo, ha attaccato i luoghi della nostra vita quotidiana, ci ha attaccati nelle movida notturna, negli stadi, nei luoghi di vacanza, nelle stazioni dei treni, delle metrò, negli aeroporti. Ha attaccato tutto quello che rappresenta l’occidente. E noi in qualche modo ci dobbiamo adattare.
Dalla Francia arriva un primo segnale che dimostra come anche quello che ritenevamo un normale stile di vita, come l’andare in spiaggia, sta progressivamente cambiando. Ieri la Francia ha deciso che da oggi i gendarmi che pattugliano le spiagge francesi dovranno essere armati. Fino a ieri erano armati solo di sfollagente (e non tutti) mentre a seguito di questa decisione saranno dotati di particolari pistole in grado di operare anche se sporche di sabbia e di giubbotti antiproiettile. Di misure di difesa, ma non è stato specificato quali, saranno dotati anche i bagnini. A renderlo noto ieri sera è stato Nicolas Comte, portavoce della Unité SGP Police-Force Ouvrière, il sindacato di polizia francese, il quale ha però precisato che la misura non è stata adottata a seguito di specifiche minacce ma per adeguarsi all’aumentato rischio di azioni come quelle viste lo scorso anno in Tunisia e in Egitto quando terroristi islamici attaccarono i turisti in spiaggia.
In realtà non è proprio vero che non ci siano minacce specifiche in tal senso. Lo scorso anno immediatamente dopo gli attacchi in Tunisia i forum Jihadisti si riempirono di messaggi che invitavano a colpire anche i luoghi del turismo in Francia, in Grecia e Italia. La stessa cosa si è ripetuta dopo l’attacco avvenuto in Egitto sul Mar Rosso. Con la partenza della stagione turistica su diversi forum Jihadisti i tread che parlano di “colpire i luoghi del turismo” sono tornati d’attualità.
Ma se la Francia prende una decisione adeguata all’aumento del rischio non sembra fare altrettanto l’Italia. Non si ha notizia infatti di un aumento della sorveglianza sulle spiagge italiane che, anzi, continuano ad essere una sorta di terra di nessuno dove chiunque e senza nessun controllo può mettere in piedi veri e propri mercati all’aperto senza che nessuno controlli chi siano queste persone e da dove arrivino (senza parlare poi della palese violazione delle leggi fiscali). Evidentemente l’aumento del rischio rappresentato dal terrorismo islamico non preoccupa le autorità italiane o quanto meno non le preoccupa a tal punto da ordinare un aumento dei controlli sulle spiagge.
Scritto da Carlotta Visentin